INDUSTRIA DEI CHIP

Qualcomm nel mirino di Broadcom, pronti 130 miliardi di dollari

Il gruppo californiano ha presentato un’offerta non sollecitata per la rivale di San Diego. Antitrust Usa sull’attenti: nascerebbe il terzo maggior gruppo mondiale del chip

Pubblicato il 06 Nov 2017

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Mega-merger in vista nell’industria dei chip: i media americani riportano che il colosso californiano dei semiconduttori Broadcom ha presentato un’offerta d’acquisto non sollecitata alla concorrente Qualcomm mettendo sul piatto 130 miliardi di dollari, ovvero 70 dollari per azione in cash and stock, di cui la parte in contanti sarebbe il 75% del totale. Broadcom vuole conquistarsi la leadership tra i fornitori di chip per l’industria delle comunicazioni mobili, un segmento in cui è rimasta indietro e dove Qualcomm è invece una specialista: se la fusione andrà in porto si formerebbe il terzo più grande gruppo mondiale del settore, dietro Intel e Samsung.

Secondo Cnbc, Broadcom lavora da mesi a questa proposta e avrebbe contattato il top management di Qualcomm per discutere in privato dell’offerta già un anno fa, ottenendo però un netto rifiuto. Broadcom aveva provato a comprare Qualcomm prima che questa raggiungesse l’accordo per acquisire Nxp Semiconductors, un’operazione da 38 miliardi di dollari cash che Broadcom sarebbe comunque disposta a completare. Broadcom vorrebbe presentare la sua proposta agli azionisti di Qualcomm, la cui riunione annuale è fissata per marzo prossimo, ma che deve rinnovare le nomine al Cda già questo dicembre: Broadcom sarebbe addirittura pronta a dar via a un proxy fight per conquistare poltrone nel consiglio d’amministrazione della concorrente per sostenere la sua offerta d’acquisto.

L’offensiva di Broadcom è dunque decisa e anche ben ponderata, nota The Verge: le azioni di Broadcom si sono apprezzate del 60% nell’ultimo anno, mentre quelle di Qualcomm hanno sofferto dei guai legali con Apple, che ha accusato il chipmaker di condotta lesiva della concorrenza. La capitalizzazione di mercato di Qualcomm (dato dello scorso venerdì) è di 91 miliardi di dollari, quella di Braodcom è di 112 miliardi; entrambe le aziende hanno visto il loro titolo salire in Borsa al diffondersi dei primi rumors sulla proposta di acquisizione.

Il deal “è convincente per gli azionisti di entrambe le aziende”, ha dichiatato il presidente e Ceo di Braodcom, Hock Tan, in una nota per la stampa, perché insieme le due aziende sarebbero capaci di operare su ampia scala e con un portafoglio di prodotti più ampio. “Non faremmo questa proposta se non fossimo sicuri che i nostri clienti globali apprezzeranno l’operazione”, ha sottolineato Tan. Broadcom sviluppa chip per comunicazioni wi-fi e Bluetooth e altri prodotti per il networking, ma non ha hardware per le reti mobili di ultima generazione, in particolare Lte e 5G, fa notare la società di ricerche Moor Insights & Strategy.

Il deal è però complesso. Qualcomm cercherà in ogni modo di resistere all’offensiva di Broadcom, probabilmente indicando che il prezzo proposto di 70 dollari per azione è di gran lunga inferiore a quanto il gruppo si attende da un takeover. Inoltre, la sua acquisizione di Nxp è sotto lo scrutinio dei regolatori europei, senza considerare le cause legali aperte che gravano sul chipmaker. Infine, un mega-merger di questo genere attrarrà l’attenzione delle autorità antitrust: l’industria dei semiconduttori è in fase di consolidamento (tra i maggori deal recenti, Softbank ha comprato Arm, e Intel ha acquisito Altera), ma gli enti che vigilano sulla concorrenza di mercato negli Stati Uniti vorranno sicuramente passare a un severo vaglio questo matrimonio fra colossi.

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