Massimo Sarmi è stato il più veloce di tutti. Postemobile,
l’operatore telefonico controllato da Poste Italiane, scrive
Andrea bassi su Milano Finanza, ha ottenuto la prima delle 200
nuove concessioni per la raccolta di giochi online che i Monopoli
stanno assegnando.
L’idea dovrebbe essere quella di usare i telefonini per poter
scommettere e giocare in mobilità nell’ambito di un mercato in
cui tutti gli operatori di tlc starebbero valutando se entrare.
Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, anche Telecom Italia,
Wind e Vodafone (anche se quest’ultima non conferma) avrebbero
fatto richiesta ai Monopoli per una concessione.
Ottenerla, del resto, non è particolarmente oneroso e dà la
possibilità di accedere praticamente a tutto il menù dei giochi
online del portafoglio dell’Amministrazione autonoma dei monopoli
di Stato: dal poker alle scommesse, dal Gratta &Vinci al
Superenalotto. Un mercato ricco, che promette anche elevati tassi
di sviluppo.
Nei primi cinque mesi del 2011, come riportato dall’agenzia di
stampa specializzata Agipronews, la raccolta complessiva
dell’online è stata di oltre 2 miliardi di euro, con skill games
(1,3 miliardi) e scommesse sportive (576 milioni) che hanno
raccolto oltre il 92% del totale.
A metà maggio già 17 operatori avrebbero fatto richiesta per
ottenere una delle 200 concessioni sul piatto dei Monopoli, tra
quesiti anche il colosso irlandese Full Tilt Poker. Questo il
bilancio ancora provvisorio dopo che – più di due mesi fa – è
stato lanciato un bando di gara per 200 nuove licenze per offrire
gioco su Internet.
A richiedere la licenza – informa l'Agicos – anche Poste
Italiane, Mondadori, e Neomobile. Tra i "candidati" ci
sarebbero anche i tedeschi di Jaxx, gli inglesi di Gamesys e il
consorzio di concessionari italiani di scommesse aderenti al
Corgip.
Secondo quanto stabilito dalla Legge Comunitaria 2008 – quella che
ha sancito il bando di gara – ogni licenza avrà la durata di nove
anni. Fra i requisiti richiesti alle nuove società la sede in uno
dei paesi dello spazio economico europeo e un fatturato non
inferiore a 1,5 milioni di euro nel biennio immediatamente
precedente, anche se il bando stabilisce che possono partecipare
anche i soggetti che operano in settori diversi dal gioco, o in
attività di gioco offerte al di fuori dello Spazio economico
europeo o in attività di gioco offerte nello Spazio economico
europeo ma con ammontare complessivo di ricavi (nel biennio
precedente) inferiore a 1,5 milioni purché in possesso di
capacità tecnico-infrastrutturali (anche tramite società
controllanti o controllate o comunque collegate).
Il mercato del gioco online nel primo trimestre dell'anno ha
però registrato un calo del 3,7%. La raccolta si è attestata a
1,29 miliardi di euro, mentre un anno fa sfiorava il miliardo e 340
milioni. La perdita si è concentrata essenzialmente nel mese di
marzo, mentre gennaio e febbraio hanno segnato delle lievi
oscillazioni. I settori che hanno risentito maggiormente della
contrazione sono stati quelli trainanti del poker online e delle
scommesse.