GUIDA AUTONOMA

Self driving car, Madrid capofila dei test Indra

Taglio del nastro per il progetto Autocitis che punta al rafforzamento dell’interoperabilità dei veicoli autonomi e sovrintende alla circolazione su tutti i tipi di strade dei paesi europei. “Visione” della vettura più estesa nella sperimentazione spagnola

Pubblicato il 12 Ott 2017

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Self driving car, avanti con le sperimentazioni. Il focus questa volta è sulla Spagna (oltre che Portogallo e Francia) con l’avvio di Autocits, progetto pilota che testerà la guida autonoma nell’area metropolitana della capitale spagnola, nonché a Lisbona e Parigi, le tre città più grandi del cosiddetto “Corridoio Atlantico”, formato dalle strade considerate prioritarie per lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto europee.

Il progetto, Autocits, è guidato da Indra e punta a contribuire all’adeguamento dei regolamenti, dei centri di controllo del traffico e delle infrastrutture alla guida autonoma con l’obiettivo di migliorare l’interoperabilità dei veicoli autonomi, migliorare la corretta circolazione su tutti i tipi di strade dei paesi europei e assicurare la coesistenza sicura con il resto dei veicoli. A questo fine saranno sviluppati servizi di trasporto intelligenti basati su sistemi di cooperazione (C-ITS) che consentono la comunicazione e lo scambio sicuro di dati tra veicoli, utenti e infrastrutture, utilizzando lo standard europeo di comunicazioni ITS-G5.

Per il pilota di Madrid sono stati sviluppati tre servizi C-ITS che estendono la “visione” del veicolo autonomo e faciliterà la presa decisionale attraverso avvisi come, ad esempio, notifiche su lavori stradali, situazioni di traffico intenso e condizioni meteorologiche avverse.

Questi servizi C-ITS sono stati integrati nella soluzione Horus di gestione del traffico e delle gallerie (prodotto proprietario di Indra) per la quale è stato creato un nuovo modulo che consente sia di gestire l’invio di informazioni al veicolo autonomo o connesso, sia di approvare tutti i dati generati da questo tipo di veicolo, elaborandoli in real time e offrendo informazioni di valore per la presa decisionale dei gestori dei veicoli connessi e dei conducenti di veicoli convenzionali. La piattaforma Horus, installata sul cloud, raccoglie informazioni sulle anomalie tramite il canale di informazione della Direzione Generale di Traffico (DGT) utilizzando il protocollo DATEX2, uno standard europeo per lo scambio di informazioni tra i centri di controllo del traffico.

Nello scenario del pilota (il HOV lane dell’autostrada A-6 di Madrid, che collega il raccordo M30 di Madrid) si stanno installando le prime unità stradali RSU (Road Side Units), con varie tecnologie di comunicazioni ITS-G5 e comunicazioni mobile. Queste attrezzature invieranno informazioni ai veicoli autonomi e connessi quando saranno in circolazione presso la corsia reversibile ad alta occupazione dell’A-6.

Oltre a questo deployment iniziale, sono stati realizzati i primi test con un veicolo autonomo in un circuito chiuso presso l’impianto di Indra a San Fernando de Henares (Madrid) per verificare la corretta erogazione e ricezione delle informazioni. Sia le prove in questo ambiente, sia quelle realizzate sul Bus-HOV lane sono state effettuate secondo le norme della DGT, che mette a disposizione di società e centri di ricerca, una normativa aperta per la realizzazione di test, in quanto non condizionata dalla Convenzione di Vienna.

Sia il pilota di Madrid che quelli di Lisbona e Parigi sono pionieri nel “Corridoio Atlantico” e tra i primi in Europa che utilizzeranno test di veicoli autonomi, con diversi fornitori, su strade urbane e suburbane sia chiuse che aperte al traffico convenzionale, e su collegamenti con autostrade. È previsto che i servizi e i sistemi testati in una città si scambino con quelli delle altre due città per valutare la corretta interoperabilità e funzionamento.

Il pilota di Lisbona sarà realizzato nell’autostrada A-9, nella tratta tra l’A16 e l’EN6. I servizi C-ITS che saranno installati invieranno al veicolo autonomo alert sul traffico intenso, notifiche sulla presenza di veicoli lenti o parcheggiati e avvisi sulle condizioni meteorologiche avverse. Per la comunicazione con i veicoli saranno installate sei unità stradali RSU (Road Side Units) e saranno utilizzati almeno due veicoli autonomi, dell’IPN (Instituto Pedro Nunes) e dell’Università Politecnica di Madrid (UPM), e un veicolo allestito con gli strumenti atti a eseguire le prove di validazione dei servizi e delle infrastrutture.

Inoltre, al fine di eseguire i test nell’area più urbana saranno utilizzati altri due veicoli a bassa velocità che serviranno come shuttle nell’IPN, consentendo il trasporto dei passeggeri in una tratta di circa 500 metri.

A Parigi, oltre agli avvisi sulle situazioni pericolose, saranno notificate situazioni di traffico intenso per contribuire alla loro gestione, informando sulla velocità e le corsie consigliate, alternative, ecc. utilizzando la comunicazione dal centro di controllo dei veicoli autonomi. I test saranno realizzate nell’autostrada A-13 nella periferia della città.

Oltre a Indra, partecipano ad Autocits la Direzione Generale di Traffico spagnola, l’Università Politecnica di Madrid, l’”Autoridad Nacional de Segurança Rodoviária”, l’Università di Coimbra, l’Istituto Pedro Nunes e gli “Inventeurs du Monde Numérique”. Il progetto ha un budget di 2,6 milioni di euro e finanziamento del programma europeo CEF (Connecting Europe Facility).

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