Nuovo record per il bitcoin, che oggi è arrivato a toccare il valore di 6mila dollari, superando con decisione il record registrato ieri quando era andato oltre i 5mila. A far salire il prezzo della criptovaluta le indiscrezioni che arrivano dalla Cina, e che riportano dell’intenzione del Governo di Pechino di far cadere il veto finora in vigore sulle Ico, le “initial coin offer” utilizzate dalle Startup per raccogliere fondi peri propri progetti.
Al suo lancio, nel febbraio del 2009, la moneta virtuale non valeva che pochi centesimi, e negli ultimi 12 mesi il prezzo schizzato del 600% e del 1.600% negli ultimi 24 mesi. Attualmente si stima che il valore totale dei Bitcoin in circolazione nel mondo sia di 97 miliardi di dollari.
Secondo un sondaggio Forex, quasi un terzo degli investitori retail nel mercato valutario ha investito o intende puntare sulle Ico (Initial Coin Offering), i finanziamenti di imprese effettuati con criptovalute come il Bitcoin. Si conferma dunque una crescente fiducia del mercato nella nuova combinazione formata da crowdfunding e valute digitali.
Il 19% degli investitori interpellati ha detto di essere già salito sul carro delle criptovalute e di avere investito in una Ico. Circa l’8,5% degli altri ha detto che è interessato nel mercato e lo farà in futuro, ma sta cercando di trovare il modo migliore per investire. Quasi un quarto degli investitori (23,5%) ha detto di non aver investito ancora, ma di avere intenzione di rimediare in futuro.
Il nuovo sondaggio rivela come l’atteggiamento degli investitori retail sia molto positivo nei confronti di un eventuale investimento delle Ico. Detto questo, a dimostrazione del tema controverso e dell’appeal fortemente speculativo di Bitcoin e simili, quasi la metà del campione (49%) dice di non avere fiducia nelle Ico.
Le Ico sono un metodo per finanziare un progetto aziendale che funziona tramite l’emissione di ‘token’ della società emittente in cambio di criptovalute (la maggior parte delle volte Bitcoin o Ether). È uno strumento di raccolta fondi che è dunque possibile grazie ad operazioni compiute con monete digitali. Si tratta di un processo non regolamentato, in quanto a differenza di una emissione di azioni è slegato dalla vigilanza delle autorità ed espone perciò gli investitori a molti più rischi.