RETI

Google & Co. contro le telco, è guerra sull’ultimo miglio

Abi Research: crescono gli investimenti degli Over the top in iniziative infrastrutturali, ma la strada per raggiungere gli operatori Tlc è ancora lunga. Meglio approcci collaborativi in ottica open source

Pubblicato il 16 Ott 2017

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Dopo aver rivoluzionato in modo distruptive il mondo di Internet e dell’IT, i giganti del web mirano sempre più a sviluppare le proprie infrastrutture di rete per acquisire nuovi utenti e controllarne meglio l’intera esperienza end to end cercando di svincolarsi progressivamente dagli operatori telco. Questo scenario, emblematico di una nuova sfida tra Over the top e Tlc, spazia dai cavi sottomarini, come dimostra la recente iniziativa Marea di Facebook e Microsoft, all’ultimo miglio delle reti di accesso.

La connettività dell’ultimo miglio, in particolare, è spesso ostacolata dalla burocrazia e dai costi elevati per la posa dei cavi in rame e fibra che ne determinano un basso ritorno sull’investimento. I modelli di business esistenti delle telco, infatti, non riescono a sostenere gli investimenti nelle aree meno popolate e anche nelle aree urbane, la domanda crescente di banda e throughput spinge gli operatori al limite in una rincorsa perenne tra aggiornamenti delle infrastrutture esistenti e trend di mercato.

Ciò sembra offrire l’opportunità ai giganti del web di rivoluzionare anche questo mercato facendo leva sulla loro natura di innovatori distruptive e sulla loro possibilità di effettuare rilevanti investimenti. Inoltre, con soltanto il 48 percento della popolazione mondiale in rete, tale opportunità risponde direttamente all’esigenza di colossi, come Google e Facebook, di avere sempre più utenti online.

Secondo il report “Last Mile Network Activities by Webscale Giants” di ABI Research, nel 2016 gli investimenti di queste aziende in iniziative legate alla connettività dell’ultimo miglio sono cresciuti arrivando a toccare quota 2,5 miliardi di dollari. Questa cifra, che è ancora nettamente inferiore ai 400 miliardi di dollari investiti dagli operatori telco nello stesso periodo, rappresenta comunque un indizio del forte interesse dei giganti del web in iniziative di carattere infrastrutturale sulle reti.

Negli Stati Uniti il fermento sui progetti di connettività dell’ultimo miglio è guidato da Google e Facebook. La prima offre servizi in aree urbane e aree rurali attraverso Google Fiber e Project Loon. Facebook, invece, sta conducendo diverse iniziative investendo in tecnologie wireless (soluzioni massive MIMO su droni alimentati da energia solare, antenne in banda millimetrica, low power radio access network) e promuovendo approcci maggiormente collaborativi con le telco e i vendor come il Telecom Infra Project, iniziativa open source focalizzata alla condivisione di progetti in ambito reti ottiche ultrabroadband e reti cellulari.

Secondo Lian Jye Su, Senior Analyst di ABI Research ”da una parte, queste iniziative ricordano agli operatori telco di non compiacersi troppo dei propri investimenti e risultati dato che tutti i mercati, anche quelli altamente regolamentati, possono essere soggetti a distruption; dall’altra parte, la grande disparità di investimenti mostra che, sebbene i giganti del web siano più innovativi, le reti degli operatori telco sono ancora indispensabili e difficilmente sostituibili. Oltre a proporre nuovi approcci, i colossi del web dovrebbero quindi collaborare con gli operatori telco per sviluppare soluzioni innovative sostenibili e praticabili a livello commerciale”.

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