Ericsson ha comunicato i risultati relativi al terzo trimestre segnati da perdite nette cresciute da 200 milioni a 4,2 miliardi di corone (da circa 24 a 460 milioni di euro), anche a causa dei costi di ristrutturazione, mentre i ricavi scendono del 6% a 47,8 miliardi di corone (4,96 miliardi di euro). Il colosso svedese delle infrastrutture e servizi di rete non riesce ancora a ribaltare una situazione di crisi legata anche all’aggressiva concorrenza dei fornitori cinesi su tecnologie e prezzi e al rallentamento degli investimenti delle telco sul 4G mentre il passaggio epocale all protocollo mobile di nuova generazione, 5G, è solo agli albori.
Ericsson ha specificato di aver fatto accantonamenti di 2,3 miliardi di corone connessi con progetti ad alto rischio, come già anticipato lo scorso trimestre, mentre i costi del programma di ristrutturazione (3.000 licenziamenti in Svezia quest’anno; in Italia sono stati annunciati in tutto 900 esuberi) pesano per 2,8 miliardi di corone, inclusa una spesa di 1,6 miliardi di corone per la chiusura e vendita del centro Ict Ericsson in Canada.
Il Ceo Borje Ekholm, che sta sottoponendo l’azienda a una severa cura dimagrante (un piano di ristrutturazione da 1,6 miliardi di euro che include accantonamenti e svalutazioni), ha cercato di rassicurare il mercato: il gruppo del networking sta cominciando a vedere miglioramenti incoraggianti nelle performance pur in un contesto di mercato difficile.
La strategia di rilancio punta a concentrare le risorse nelle reti, nei servizi digitali e nelle nuove frontiere dell’Internet of Things, mettendo da parte il business nei media e nel cloud. Nel terzo trimestre la divisione Reti ha registrato un lieve incremento delle vendite anno su anno, mentre le perdite continuano nelle divisione It & cloud.
Il piano di ristrutturazione di Elkhom comprende anche la riduzione delle aree geografiche di business da 10 a 5, ma le sfide continuano soprattutto in Cina, dove Ericsson perde quote di mercato a causa del rallentamento delle implementazioni 4G, e in Nord America, dove le vendite sono piatte. Il gruppo svedese si aspetta che il mercato RAN (Radio access network) chiusa l’anno in negativo (-8%).
Le perdite sul mercato cinese influenzeranno ancora i risultati del quarto trimestre, nel quale Ericsson prevede una crescita sequenziale inferiore a quella dello stesso periodo del 2016. Sulle vendite incide anche lo sforzo che l’azienda sta conducendo per rinegoziare contratti underperforming, con una perdita stimata sul fatturato di 10 miliardi di corone. I costi di ristrutturazione peseranno nel quarto trimestre 2017 per 3-4 miliardi di corone, mentre l’impatto dei progetti rischiosi che non hanno ripagato sarà compreso tra 3 e 5 miliardi di corone.
L’obiettivo del gruppo resta un risparmio dei costi di almeno 10 miliardi di corone l’anno entro metà 2018; al tempo stesso, Ericsson spinge sul suo rilancio potenziando la ricerca e sviluppo: accrescerà la spesa soprattuto nell’area Reti, dove il colosso svedese intende far leva sulla sua leadership e potenziarla.