IL CASO

Referendum Lombardia, 300 chiavette mandano in tilt il voto elettronico

Sono 300 le chiavette che hanno provocato il tilt sullo spoglio in Lombardia. Il presidente della Regione ammette il disguido: “Problemi tecnici di collimazione dei dati”. Polemiche sui social per il riversamento dei dati da alcuni dei 24mila tablet usati per la consultazione sull’autonomia

Pubblicato il 23 Ott 2017

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“Abbiamo avuto problemi con 300 chiavette, problemi tecnici che stiamo risolvendo, di collimazione di dati. Adesso sul sito metteremo i risultati con il 99% delle sezioni”. Lo ha detto Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, rispondendo questa mattina ai giornalisti in via Bellerio, sede della Lega, sul ritardo dei dati definitivi dell’affluenza causato dai problemi tecnici che si sono verificati nelle procedure del voto elettronico. “Abbiamo fatto una cosa che non si è mai fatta – prosegue Maroni – è andato tutto perfettamente, abbiamo avuto un problema con 300 chiavette su 24.000 tablet. Il numero dei votanti è superiore ai 3 milioni, al di là delle percentuali”.

Lo spoglio, invece di completarsi nel giro di due ore dalla chiusura dei seggi, come si attendeva ed era stato annunciato, è andato a rilento e a oltre dieci ore dalla conclusione delle votazioni i risultati ufficiali non erano ancora disponibili. Per dare spiegazioni era stato pubblicato nella notte un comunicato sul sito della Regione Lombardia, che dava conto del fatto che si fossero “registrate alcune criticità tecniche nella fase di riversamento dei dati delle rimanenti voting machine”, con lo spoglio si è fermato al 95% delle 24 mila postazioni elettroniche.

E se da una parte Maroni sottolinea come in generale il sistema abbia “funzionato in piena sicurezza”, senza che si siano registrati attacchi hacker, dall’altra il Codacons annuncia che presenterà un esposto alla Corte dei Conti per valutare il possibile spreco di denaro pubblico per l’acquisto di tablet, anche davanti alle “numerose segnalazioni di cittadini che hanno lamentato il cattivo funzionamento di numerosi apparecchi”.

“ll sistema che ci doveva portare nel futuro ci porta invece ad un passato lontano – afferma Alessandro Alfieri, segretario regionale del Pd – E’ passata una notte intera e ancora non ci sono i risultati. Dopo aver festeggiato il superamento del 40 per cento, il sito della Regione dice che siamo al 38 per cento. Maroni deve chiedere scusa. Qualcosa non ha funzionato e la Regione deve mettere da parte l’arroganza”.

Stando alle ricostruzioni delle ultime ore, in ogni caso, il sistema non si sarebbe verificato nelle procedure di voto elettronico, che sarebbero andate avanti speditamente nella giornata di ieri, quanto in quella successiva, il trasferimento cioè dei risultati dai tablet al sistema di conteggio, in una procedura affidata al salvataggio dei risultati di ogni seggio in una chiavetta Usb per il passaggio al sistema centrale. Operazioni che hanno bloccato per ore, nella notte, i presidenti di seggio, alcuni dei quali hanno manifestato il loro disappunto sui social network.

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