Sfonda quota 700 milioni il fatturato delle startup innovative in Italia. Emerge dalla 13esima edizione del rapporto trimestrale su “trend demografici e performance economiche delle startup innovative italiane” realizzato da Mise e InfoCamere, in collaborazione con UnionCamere. Come illustra l’inforgrafica elaborata ad hoc, “Le startup maturano in autunno”: il valore della produzione medio per startup nel 2016 risulta in forte aumento: è ora pari a circa 160 mila euro, 45mila euro in più rispetto alla media rilevata nel trimestre precedente (+39,5%). Anche se, precisa il rapporto, quest’ultimo valore si riferiva ai bilanci 2015, e risultava fortemente influenzato dalla progressiva perdita dello status di startup innovativa da parte di un numero consistente di imprese ormai “mature”, fenomeno già analizzato nelle precedenti edizioni di questo rapporto.
Il 30 settembre 2017 risultavano iscritte 7.854 startup innovative, 460 in più rispetto a fine giugno. I dati dei bilanci 2016 attualmente disponibili coprono il 57,7% di questa popolazione: nei restanti casi l’impresa è stata costituita nel 2017, oppure i dati sul bilancio relativo all’esercizio 2016 non sono ancora stati acquisiti.
Il segnale più significativo del rafforzamento dimensionale delle startup innovative è dato dal valore aggregato della produzione, che al 30 settembre supera il tetto dei 700 milioni di euro. Un dato superiore di 312 milioni rispetto ai circa 414 milioni di euro (bilanci 2015) assommati dalle startup iscritte a fine giugno (+75,4%). L’aumento della popolazione complessiva delle startup, +6,2% rispetto a giugno, spiega solo in minima parte questa tendenza: è altresì evidente che, nel passaggio dai bilanci 2015 a quelli relativi all’esercizio 2016, si è assistito a un’importante accelerazione del percorso di crescita delle startup già iscritte.
Peculiarità delle startup innovative è una spiccata tendenza a investire, che si conferma anche con riferimento all’esercizio di bilancio 2016: il rapporto tra immobilizzazioni e attivo patrimoniale risulta infatti pari al 26,83%, ben 8 volte più elevato rispetto a quello ascrivibile alla media delle altre società di capitali italiane.
Permane tra le startup innovative una maggioranza di società in perdita: 57,3%, contro la restante parte (42,7%) che segnala un utile di esercizio. Com’è fisiologico per imprese di recente costituzione a elevato contenuto tecnologico, l’incidenza delle società in perdita tra le startup innovative risulta sensibilmente più elevata rispetto a quella rilevabile nell’universo delle società di capitali, pari al 33,34%.
Per quanto riguarda la distribuzione per settori di attività il 71% delle startup fornisce servizi alle imprese (con una predominanza di produzione software e consulenza informatica, 31%, seguita da attività di R&S, 13,7%, attività dei servizi d’informazion al 9,1%, fabbricazione di macchinari al 3,6%; fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici al 3,3%; fabbricazione di apparecchiature elettriche, 1,9%), mentre il 4% opera nel commercio. L’incidenza delle nuove imprese innovative tra le società di capitali è più elevata della media nei comparti dei servizi alle imprese (1,5%) e dell’industria in senso stretto (0,7%). Rilevante la quota di neo-imprese innovative fra le società dei servizi di produzione di software (9,1%).
Le startup innovative con una prevalenza femminile sono 1.054, il 13,4% del totale, contro un’incidenza del 17,1% se si prende in esame l’universo delle società di capitali. Le startup innovative in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 3.357 (42,7% del totale, quota inferiore a quella fatta registrare dal complesso delle società di capitali, 49,4%).
Distribuzione geografica: la Lombardia rimane la regione in cui è localizzato il maggior numero di startup innovative: 1.793, pari al 22,8% del totale nazionale. Seguono l’Emilia-Romagna con 849 (10,8%), il Lazio con 778 (9,9%), il Veneto con 681 (8,7%) e la Campania, prima regione del Mezzogiorno con 592 (7,5%). In coda alla classifica figurano la Basilicata con 64, il Molise con 30 e la Valle d’Aosta con 16 startup innovative.
La regione con la più elevata incidenza di startup innovative in rapporto al totale delle società di capitali è il Trentino-Alto Adige (1,11%). Seguono le Marche con 0,88%, Friuli Venezia-Giulia ed Emilia-Romagna appaiate con 0,75%, e la Valle d’Aosta con 0,74%. Chiudono Toscana, con 0,33%, e il Lazio, con 0,28%.