LA PREVISIONE

Moody’s: ricavi in crescita per le Tlc europee, ma non in Italia

L’ingresso di Iliad peserà sul mobile penalizzando il fatturato delle telco italiane, contrazione stimata del 5%. Nel resto del continente giro d’affari in crescita contenuta nonostante l’abolizione del roaming

Pubblicato il 31 Ott 2017

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Sarà l’Italia l’unica eccezione in Europa per il mercato delle telecomunicazioni. Se i ricavi cresceranno, seppure in modo contenuto, nell’area Emea, questo non avverrà in Italia, dove gli operatori mobili dovranno fare i conti con l’ingresso di Iliad. Sono le previsioni per il 2018 di Moody’s. L’agenzia mantiene un outlook stabile per i fornitori di servizi tlc nell’area Emea (Europa, Medio Oriente ed Africa), sulla spinta delle attese di un aumento del fatturato favorito dal robusto andamento delle spese al consumo, dal miglioramento delle condizioni macro-economiche in Europa e dalla sempre maggiore richiesta di connettività. I ricavi nel 2018 peraltro sono attesi in rialzo solo dell’1% contro l’1-2% stimato lo scorso anno, perché verranno a mancare le tariffe del roaming e sarà inoltre significativa la competizione tra i vari player. In questo scenario comunque di miglioramento del contesto, l’Italia – rileva Moody’s – è “un’eccezione”, perché “il mercato della telefonia mobile resta sfidante in vista dello sbarco della francese Iliad”, atteso per il prossimo anno. L’arrivo del gruppo di Xavier Niel “metterà sotto pressione i ricavi degli operatori esistenti, ovvero Telecom Italia, Vodafone e Wind Tre” e nell’insieme Moody’s si attende una flessione di circa il 5% nei prossimi 18 mesi sulla telefonia mobile nella Penisola. Per proteggere la loro base di clientela – osserva l’agenzia – i gruppi di tlc che operano in Italia stanno avviando una serie di iniziative strategiche, inclusa l’introduzione di un secondo marchio.

Nel rapporto dedicato alle tlc dell’area Emea, Moody’s sottolinea come i confini tra operatori tlc e via cavo continuino a ridursi, con i gruppi telecom che continuano ad espandersi nel mercato della pay tv, mentre le società televisive via cavo rafforzano la loro offerta mobile e nella banda larga. La convergenza potrebbe portare a un contesto competitivo più razionale, come è accaduto recentemente in Olanda, con la jv VodafoneZiggo, che offre un prodotto con quattro servizi (telefono, banda larga, tv e mobile). I vantaggi sono una riduzione del tasso di abbandono da parte dei clienti e un miglioramento del profilo di crescita, come pure la possibilità di significative sinergie sui costi e sugli investimenti. In generale, Moodys si attende che le spese di capitale nel settore delle tlc restino elevate, perché l’Europa deve rafforzare la sua infrastruttura nella banda larga. Nell’insieme la previsione è che gli investimenti resteranno pari a circa il 17% delle vendite nei prossimi 12-18 mesi. L’M&A in Europa sarà prevalentemente all’interno dei singoli Paesi. Moody’s non si aspetta grandi fusioni cross border tra gli incumbent e neppure l’acquisizione di produttori di contenuti da parte di fornitori di servizi tlc, considerando l’eterogeneo paesaggio dei contenuti europeo e il fatto che in passato gli operatori di tlc non sono riusciti ad estrarre valore dalla proprietà di società di contenuti. Alcuni gruppi potrebbero però acquistare diritti in specifici contenuti. Sul fronte della normativa, Moody’s si aspetta che incoraggi sempre più gli investimenti e sia meno focalizzata sui prezzi, ma il cambiamento sarà lento. La flessibilità finanziaria del settore resta inoltre limitata e per alcuni operatori, come Telefonica, Deutsche Telekom e Vodafone la vendita di asset resterà in agenda.

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