Si vende o non si vende? Il balletto di Nokia Siemens networks non
sembra terminato. Secondo il Wall Street Journal, le trattative per
vendere una quota di Nsn al private equity sono fallite e quindi le
due partner Nokia e Siemens sarebbero intenzionate ad accantonare
il progetto di vendita di una partecipazione nella loro joint
venture per concentrarsi su una “infusione di cash”
nell’azienda. Ma Bloomberg riporta oggi una dichiarazione di
Siemens secondo cui le trattative con i potenziali compratori vanno
avanti.
Fonti vicine alla vicenda sentite dal Wsj riferiscono che il
consorzio che include le società del private equity Gores Group e
Platinum Equity e il gruppo del private equity formato da Kohlberg
Kravis Roberts & Co e da Tpg Capital sono usciti definitivamente di
scena, anche perché le offerte finali dovevano arrivare tre
settimane fa. I due attuali azionisti non sono riusciti a
raggiungere un accordo per vendere la quota di controllo in Nokia
Siemens networks e ora starebbero considerando un accordo di
"self-help" per la loro jv, ovvero un aiuto
dall’interno, in cui ognuna delle partner metterà nell’azienda
delle attrezzature di rete nuovo contante.
Secondo il Wsj, soluzioni alternative potrebbero essere
l’acquisizione della quota di controllo di Nsn da parte di
Siemens o la vendita di una quota di minoranza a Kkr o Tpg.
Ma per Bloomberg, "Le trattative vanno avanti", secondo
quanto dichiarato da Monika Langendorf, portavoce di Siemens, che
però non ha specificato quali altre società abbiano mostrato
interesse a comprare una quota di Nsn.
Nsn, joint venture 50-50 tra Nokia e Siemens, è il secondo più
grande produttore di attrezzature di telecomunicazione wireless al
mondo. La società, consolidata nei conti di Nokia, ha registrato
una perdita operativa di 686 milioni di euro nel 2010, su ricavi di
12,7 miliardi.
"Se qualcuno vuole dare un contributo e diventare un azionista
di Nsn, ascolteremo quel che ha da proporci", ha dichiarato il
chief financial officer di Siemens Joe Kaeser in un'intervista
a Bloomberg il 21 giugno. "Finora non c'è stato nessuno
che abbia dimostrato di poter fare qualcosa che Nokia e Siemens da
sole già non possano fare”.