Tra le prime ad essere ufficialmente scese in campo è Asstel,
l’associazione delle imprese di telecomunicazione presieduta da
Pietro Guindani, ex amministratore delegato di Vodafone Italia.
Lo scorso 25 marzo, il direttivo dell’associazione ha designato
all’unanimità Stefano Pileri, capo della rete di Telecom
Italia, quale candidato unico alla presidenza di Confindustria
Servizi Innovativi al posto di Alberto Tripi, il cui mandato
scade giugno e non è più rinnovabile.
La designazione unanime di Pileri, direttore generale Technology
& Operations di Telecom Italia, sembra sbarrare la strada ad un
altro candidato forte alla successione di Tripi, Pietro Guindani,
ex amministratore delegato di Vodafone Italia e attuale
presidente di Asstel. Con l’associazione ufficialmente
schierata dietro a Pileri, Guindani si trova infatti privo di
margini di manovra, a meno di sempre possibili sorprese
dell’ultima ora.
Quella di Pileri non sarà, comunque, una gara in discesa. Dovrà
anzitutto vedersela con Ennio Lucarelli, presidente di Assinform.
Lucarelli gioca la carta dell’esperienza associativa, portata
avanti con molta energia e determinazione, abbinata a quella
della rappresentanza del settore informatico che, però, non
sembra del tutto compatto dietro a lui: se piccole e medie
aziende lo sostengono con decisione, meno trasporto sul suo nome
sembra venire dai grandi gruppi multinazionali.
Il bandolo della matassa è nelle mani dei tre saggi incaricati
di sondare il terreno tra le ben 45 associazioni di categoria
aderenti a Confindustria SI: Luigi Gubitosi, amministratore
delegato di Wind, Eduardo Montefusco, presidente di Rna, Luisa
Silvestri Bandini, presidente del comitato nazionale di
coordinamento territoriale di Confindustria SI, oltre al
segretario Paolo Angelucci, amministratore delegato di CBT.
Quello dei saggi non sarà compito facile. Tanto che non è da
escludere la possibilità che emergano candidati di mediazione
dell’ultima ora. Come quella dell’amministratore delegato di
Fastweb, Stefano Parisi, o, nel caso si arrivi ad un impasse
impossibile a risolversi altrimenti, a qualche rappresentante di
associazioni minori. Non bisogna infatti dimenticare che
Confindustria SI va oltre le aziende di informatica e
telecomunicazioni. Vanta 45 associazioni di categoria aderenti,
62 sezioni territoriali in rappresentanza di 17.000 imprese per
600.000 addetti.
Full story nel numero 7 del Corriere delle Comunicazione del 6
aprile