Oltre 87mila aziende per 430mila addetti, pari al 2% delle imprese e al 2,7% degli occupati. Questi i numeri salienti dell’Italia dell’IT messi nero su bianco nel rapporto – unico nel suo genere- “Il settore IT in Italia” a firma di Anitec-Assinform in collaborazione con Istat e NetConsulting cube. “In Italia l’Information Technology è un settore strategico che contribuisce in modo rilevante al Pil con il 3,7% del valore aggiunto. È caratterizzato da una elevata produttività e dal fatto di occupare in prevalenza giovani in buna parte laureati. Il settore IT è uscito dalla crisi 2008 -2014 grazie a un processo di trasformazione evolutiva che ha generato grandi potenzialità innovative ed elevate competenze, cruciali per sostenere la digitalizzazione del Paese”, commenta il presidente Anitec-Assinform Stefano Pileri.
Numerose le informazioni che emergono dall’indagine a partire dal primato del comparto dei servizi IT (74% delle imprese e 54% degli addetti del settore) su quelli del software (22% delle imprese e 32% degli addetti) e dell’hardware (4% e 13%) e dall’alta diffusione di imprese “giovani”. Sei su 10 non hanno più di 10 anni, con punte nel comparto dei servizi. Quasi il 60% di valore aggiunto viene da imprese che ha meno di 16 anni.
Elevata l’eterogeneità territoriale: maggiore la concentrazione di unità locali e addetti in Lombardia (25%) e Lazio (12%), seguite da Veneto, Piemonte, Emilia Romagna. L’intensità settoriale è maggiore in Lazio, Lombardia e Piemonte, con un contributo al Pil regionale superiore al 4% e performance di produttività superiori. In ritardo il Mezzogiorno. E resta il nodo piccole aziende: “Soffriamo ancora dalla presenza di una miriade di piccole aziende le quali hanno avuto difficoltà ad investire durante la crisi e soffriamo ancora di una cronica sottovalutazione dei prezzi dei servizi il cui acquisto è tutt’oggi prevalentemente basato su gare al massimo ribasso – puntualizza Pileri -. La frammentarietà delle aziende IT costituisce un punto di debolezza strutturale che dobbiamo davvero superare attuando politiche industriali di consolidamento e di capitalizzazione che spingano le PMI a effettuare un salto di crescita dimensionale. A tal proposito, suggerisce il presidente dell’associazione di Confindustria “sono utili i modelli di filiera territoriali. Abbiamo un’occasione da cogliere e che va ben oltre gli interessi del settore”.
Più che favorevoli le previsioni per il 2017: il 78% delle realtà IT prevede di chiudere in crescita, di cui il 28% con andamenti stabili o in lieve aumento, il 24% con crescite fra il 2,5% e il 5%, e il 26% con incrementi superiori al 5%. Sul fronte dell’offerta si fa sempre più strada il mix consulenza-software, per accompagnare la clientela nella digital transformation e con un focus spinto sul cloud e sulle componenti degli ambiti IoT, Industry 4.0, Mobile/App, Big Data/Analytics e sugli applicativi verticali a supporto del core business.
IL REPORT INTEGRALE