Indra raggruppa le attività IT in una società proprietà della stessa Indra al 100%. Previsto un cash flow di 650 milioni nel triennio 2018-2020 grazie a cui saranno raddoppiati gli investimenti, verrà ripresa la policy di dividendi e ridotto il livello di leva finanziaria. Emerge dal piano strategico presentato oggi da Fernando Abril-Martorell, presidente di Indra, accompagnato da Javier de Andrés, CEO, e dai direttori generali, Manuel Escalante (Difesa e sicurezza), Gonzalo Gavín (Air Traffic Management), Berta Barrero (Trasporti), Cristina Ruiz (Information Technology) e Javier Lázaro (CFO), oltre ai direttori dell’area IT Sergio Martín, Borja Ochoa e Luis Abril.
“Oggi la società ha un bilancio sano – spiega l’azienda – e genera liquidità in misura costante. Il suo debito netto è al livello più basso dai massimi del 2015. Da metà 2015 a fine 2017, Indra ha generato un free cash flow di 775 milioni di euro, che hanno finanziato il piano di ristrutturazione, l’acquisizione di Tecnocom, le perdite per progetti onerosi, i nuovi investimenti e la riduzione del debito”.
Il Piano, che mira a completare la sua trasformazione verso una crescita proficua, si basa su quattro iniziative: la specializzazione del modello operativo attraverso la costituzione di una filiale che raggrupperà tutte le attività in ambito IT, con l’obiettivo di migliorare l’orientamento ai risultati, l’agilità e la flessibilità strategica; l’evoluzione continua del portafoglio di prodotti, finalizzata all’accrescimento del valore aggiunto: l’accelerazione della trasformazione commerciale al fine di diventare un’azienda più orientata alle vendite. L’ulteriore miglioramento della produttività, volto ad aumentare la competitività e i margini.
Il Piano di Indra, inoltre, sarà sviluppato in un contesto di mercato positivo. La digitalizzazione sta trasformando tutti i business, generando grandi opportunità per i fornitori di tecnologia. Allo stesso tempo, tutti i mercati in cui Indra è presente cresceranno stabilmente. Per questo, il tasso di aumento annuo cumulato previsto fino al 2020 per le attività IT digitali sarà superiore al 10%, quello previsto per le attività IT tradizionali sarà del 3%; quello per i settori di Difesa e Sicurezza del 5%; quello per il settore di Traffico Aereo del 4%; e quello per i Trasporti di oltre il 10%.
Gli obiettivi finanziari fissati per l’anno 2020, sulla base delle cifre raggiunte nel 2016, sono la crescita dei ricavi a low single digit nel tasso annuo composito cumulativo, a partire dai 3,120 miliardi di euro del 2016.
Una crescita dell’EBIT su tasso annuale composito cumulativo superiore al 10% (l’EBIT del 2016 è stato pari a 179 milioni di euro), una generazione di Free Cash Flow tra i 550 e i 650 milioni di euro, un capex tra i 150 e i 200 milioni di euro.