La Commissione Europea chiede ad Agcom di ridurre piú rapidamente
le tariffe di terminazione mobili. Il piano italiano di adeguamento
delle tariffe di terminazione dei telefoni cellulari "è –
precisa Bruxelles – in ritardo rispetto alla data fissata dalla
raccomandazione europea" e i prezzi proposti sono "al di
sopra della media europea".
Nella lettera inviata all'attenzione di Corrado Calabrò, la
Commissione rileva come tale meccanismo crei "un indebito
vantaggio competitivo per gli operatori mobili". La Ue
pertanto invita l'Agcom ad accelerare il percorso della
riduzione delle tariffe già entro il 31 dicembre 2012.
Il testo accoglie in sostanza le contestazioni di Fastweb, Tiscali
e Aiip (Associazione internet provider), Altroconsumo e Ufficio
europeo dei consumatori (Beuc) che, a fine maggio, avevano scritto
alla Commissione contro la delibera che definisce i prezzi
2012-2015 delle tariffe di terminazione. Gli operatori chiedevano
in particolare che già nel 2012 il prezzo scenda a 3,1 centesimi
al minuto invece dei 4,1 centesimi proposti da Agcom.
Secondo Bruxelles infine "l'Agcom non ha fornito una
giustificazione adeguata per l'asimmetria delle tariffe di
terminazione in Italia" sostiene la Commissione e invita
l'authority italiana "ai fini della trasparenza, a fornire
ulteriori dettagli su come il modello (di calcolo dei costi, ndr)
è stato applicato" per arrivare a valutare le tariffe.
Intanto sulla terminazione interviene anche la politica. È stata
depositata oggi un'interrogazione alla Commissione europea da
parte dell'eurodeputato Niccolò Rinaldi (Vicepresidente del
Gruppo Alde e membro della commissione commercio internazionale) in
merito allo schema di decisione proposta dall'Agcom per la
definizione delle tariffe di terminazione mobile.
"L'interrogazione evidenzia come la Commissione Europea
abbia fortemente criticato la misura proposta dal regolatore
italiano di ridefinire i prezzi di terminazione mobile non
rispettando le linee guida suggerite dalla Commissione stessa.
Intendo sottolineare – commenta Rinaldi – che le critiche rivolte
dalla Commissione Europea alla misura dell'Agcom giungono
opportunamente in difesa dei consumatori italiani, che ancora
devono pagare bollette salatissime, specie per chiamare i cellulari
da casa".
"Misure come quella dell'Agcom – prosegue Rinaldi –
continuano a ritardare la creazione del mercato unico digitale,
minandone l'efficienza e, di conseguenza, differendone i
benefici, in termini di offerte più vantaggiose ai cittadini
europei". Per questo, Rinaldi chiede "all'esecutivo
Ue di vigilare affinché l'Agcom recepisca le osservazioni di
Bruxelles e modifichi la propria decisione e propone alla
Commissione di valutare la possibilità di ricorrere ai nuovi
poteri, che l'entrata in vigore del nuovo pacchetto telecoms le
conferisce, al fine di garantire l'armonizzazione e il rispetto
delle regole negli stati membri".