Combattere il cyber crime con iniziatove più mirate ed efficaci.
È l’obiettivo della neo-nata “International Cyber Security
Protection Alliance (Icspa)”, che vanta anche l’appoggio dle
primo ministro britannico, David Cameron.
La Icspa, che riunisce imprese, governi e forze di polizia di tutto
il mondo, è una sorta di rete globale di formazione e scambio di
competenze che punta a creare un sistema strutturato per la lotta
al cybercrimine.
L’alleanza assisterà assistere le forze di polizia dei Paesi
particolarmente colpiti dal problema, fornendo loro un consistente
numero di risorse, strumenti e informazioni.
"Ciò che differenzia la Icspa da altre associazioni è il
sostegno che riceviamo dal settore, dalle pubbliche amministrazioni
e dalla forze di polizia”, puntualizza David Blunkett Mp,
chairman della International Cyber Security Protection
Alliance.
Il primo a congratularsi per il lancio dell’alleanza è il
premier Cameron. “Il nostro governo ha già provveduto a versare
altri 650 milioni di sterline per migliorare la propria
infrastruttura nazionale e proteggere gli utenti dal cybercrimine
– ricorda – La natura di questa minaccia è però tale da aver
bisogno di uno sforzo maggiore che vada oltre i confini nazionali
per abbracciare una risposta globale, ovvero proprio ciò che la
International Cyber Security Protection Alliance intende fare.
Favorendo nuove relazioni tra imprese, governi e forze di polizia
di tutto il mondo, investendo in formazione e sviluppando una rete
mondiale di conoscenze e competenze, la Icspa sta dando vita a una
struttura potente, sufficientemente ampia ed estesa per contrastare
il dilagante fenomeno del cybercrimine”.
Tra i soci fondatori spicca Trend Micro che, con l'occasione
della nascita dell'Icspa, ha reso noto i dati di uno studio
sull'aumento dei rischi legati all'aumento di attività
criminali. I rischi di danni alle aziende sono stati ampiamente
illustrati nel corso dell'anno, con episodi di intrusione in
diverse importanti organizzazioni come Rsa, Citibank, Sony, il
Consiglio Europeo ed Epsilon solo per citarne alcune. Attacchi che
in numerosi casi hanno dato esito a furti di proprietà
intellettuale o database contenenti informazioni sensibili sui
clienti.
I dati personali sensibili violati e i dettagli di natura
finanziaria trovano un mercato nei numerosi forum online
dell'economia sommersa. Quelli più conosciuti vantano spesso
migliaia di aderenti e ospitano veri e propri messaggi pubblicitari
per la commercializzazione dei dati illecitamente sottratti. Il
modus operandi di questi forum assomiglia a quello utilizzato dai
siti di aste legali dove acquirenti e venditori trattano prima di
decidere e confermare l'acquisto.
La ricerca realizzata da Trend Micro dimostra quanto siano
economici i prezzi cui sono offerti i frutti di queste attività
illegali, e allo stesso tempo quanto sia elevato il guadagno
complessivo: 800 dollari per un passaporto Ue; 500 dollari per una
patente britannica; tra gli 80 e i 150 dollari per il “dump” –
dati scrivibili sul chip o su banda magnetica di una carta di
credito; tra i 2 e i 15 centes imi per una carta di credito vuota;
180 milioni di dollari in 12 mesi è quanto una banda ha guadagnato
dalla distribuzione di un software di sicurezza fasullo facendo
credere alle vittime di avere Pc infetti.
“La lotta al cybercrimine richiede sforzi coordinati e
sofisticati da parte di tutte le parti coinvolte, e al contempo
necessita della presenza di attori che possiedano competenze di
alto livello – spiega Anthony O’Mara, Senior Vice President di
Trend Micro Emea – Trend Micro è orgogliosa di essere tra i
fondatori della Icspa e ringrazia David Blunkett, il primo Ministro
David Cameron e le altre organizzazioni coinvolte per il sostegno a
questa importante iniziativa”