Telecom Italia cresce in Brasile. Acquisita Aes Atimus

Tim Partecipacoes acquista per 700 milioni di euro la società prorietaria di una rete in fibra ottica da 5500 km che copre 21 comuni nel tessuto urbano di San Paolo e Rio. “Asset fondamentale per il rafforzamento della posizione competitiva di Tim Brasil”. Bernabè: “Investimento non finanziario, ma puramente industriale”

Pubblicato il 08 Lug 2011

Telecom si rafforza in Brasile. Il gruppo italiano – attraverso Tim
Partecipacoes – ha firmato l'accordo con Companhia Brasiliana
de Energia per l'acquisizione del gruppo Aes Atimus per un
corrispettivo di circa 700 milioni di euro (1,6 miliardi di
reais).

"Abbiamo realizzato un investimento non finanziario, ma
puramente industriale e infrastrutturale", ha sottolineato il
presidente esecutivo di Telecom Italia, Franco
Bernabè
nella conferenza stampa di presentazione
dell'operazione.
"Oggi non è una giornata calmissima per i mercati finanziari
– ha puntualizzato Bernabè – per circostanze che riguardano
l'intero sistema Paese. Ma al di là delle fibrillazioni
finanziarie, l'industria deve continuare a crescere e a creare
occasioni di miglioramento competitivo".

"L'acquisizione di oggi – ha rimarcato – ci dà
prospettive importanti in Brasile dove cresceremo e abbiamo già
una solida posizione competitiva, e in America Latina e in
particolare in Brasil dove il gruppo, dall'inizio dello scorso
decennio, non effettuava operazioni di un certo rilievo.

L'operazione ha molti tratti in comune con Intelig,  che è
stata "un'integrazione molto rapida e con ritorni di gran
lunga superiori a quelli previsti". Luca
Luciani
, Ceo di Tim Brasil, gli fa fatto eco,
sottolineando che "la prospettiva di  accelerare la crescita
è la nostra responsabilita'".

Aes Atimus è proprietaria di una rete a fibra ottica con una
estensione di 5.500 km che copre in modo capillare 21 comuni del
tessuto urbano di San
Paolo e Rio. L'anno
scorso il gruppo ha realizzato un fatturato di 211 milioni di reais
e un margine ebitda del 63%. Aes Atimus ''rappresenta un
asset fondamentale – si legge in un comunicato – per garantire a
Tim Brasil un rafforzamento della propria posizione
competitiva''. Il closing dell'operazione è previsto
entro il quarto trimestre dell'anno in corso dopo le necessarie
approvazioni societarie e delle autorità competenti.

"L’infrastruttura oggetto dell’accordo odierno –
puntualizza Telecom Italia – permetterà tra l’altro a Tim
Participações  di; rafforzare lo sviluppo della rete mobile
grazie a collegamenti in fibra ottica (cosiddetto backhauling)
delle stazioni di trasmissione, permettendo di estendere e
accelerare i servizi di broadband mobile;
beneficiare di sinergie tramite l’internalizzazione
dell’infrastruttura d’accesso di Aes, facendo venire meno
l’esigenza di affitto dei collegamenti da altri operatori.

L’infrastruttura in fibra di Aes Atimus si integra perfettamente
con quella di Intelig (basata essenzialmente sulle cosiddette
dorsali di backbone), società acquisita nel 2009, consentendo un
forte sviluppo della sua offerta corporate nonchè di cogliere
selettivamente opportunità nel prospettivo scenario di convergenza
nel mercato brasiliano.  L’operazione consentirà possibili
sinergie in termini di opex e capex per 1 miliardo di reais in tre
anni.

L'acquisto della brasiliana Aes Atimus ''non modifica –
puntualizza la nota – il piano di delevarage del gruppo presentato
al mercato finanziario lo scorso febbraio''. Alla
conferenza stampa è intervenuto anche il Cfo di Telecom Italia,
Andrea Mangoni  che ha precisato: "La
generazione di cassa di Telecom Italia è in grado di  finanziare
una rilevante riduzione dell'indebitamento e far tornare la
società ad avere ambizioni di crescita esterna". Bernabè e
Mangoni hanno fatto notare che l'acquisizione è stata
realizzata "a un prezzo molto buono", considerando che è
avvenuta all'incirca agli stessi multipli  di Metroweb, con la
differenza che il mercato brasiliano ha  davanti rilevanti
prospettive di crescita.

Bernabè ha poi sottolineato che Telecom Italia, va verso la
dismissione di attività minori. "In un portafoglio importante
come il nostro – ha messo in rilievo – ci sono attività minori. Il
core sono le infrastrutture, l'accesso e il mobile. Tutto il
resto 'defocalizza'. Stiamo dunque effettuando una
revisione del portafoglio, per focalizzarci ulteriormente".

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