IL REPORT

Il futuro dell’Lte: sarà la prima tecnologia di accesso a Internet

I dati del Mobility Report di Ericsson: entro il 2023 coprirà l’85% delle connessioni web da mobile al mondo. E il 5G sarà desitnato a raccoglierne il testimone

Pubblicato il 07 Dic 2017

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In questo momento di grandi cambiamenti, anche Internet sta affrontando un iter fatto di evoluzioni piuttosto marcate: se da un lato avanza la fibra ottica, dall’altro avanzano anche le tecnologie di connessione wireless. Queste sono basate sulla trasmissione del segnale tramite antenne installate sul territorio e onde radio: in tal senso, stando al Mobility Report di Ericsson, sarà la Lte la tecnologia che diventerà dominante. Secondo le stime del suddetto report, infatti, entro il 2023 questa tecnologia dovrebbe coprire l’85% delle connessioni web nel mondo effettuate da mobile (smartphone e tablet). Poi, quando il 5G diverrà realtà, toccherà a lui raccogliere il testimone delle Lte: questo, comunque, avverrà fra molti anni.

Reti mobile LTE: cosa sono e come funzionano?

Date le stime proposte dal Mobility Report di Ericsson, le Lte sono destinate a diventare la prima tecnologia di accesso mobile a Internet, in Italia e nel mondo. Di cosa si tratta, esattamente? Quando si parla di Lte, si parla di una rete wireless nota come “Long Term Revolution”: la suddetta si sviluppa tramite un network di antenne che prendono il segnale dalla banda larga e lo diffondono tramite onde radio, dunque senza cavi. Pur essendo equiparabile ad una variante del 4G, da un punto di vista tecnico, c’è una differenza chiave: il segnale, per la propagazione, sfrutta canali di frequenze capaci di coprire porzioni di territorio molto più vaste. La frequenza tipica della Lte è infatti il canale a 800 MHz, che può coprire con una sola antenna fino a 100 chilometri.

Lte in Italia: un esempio pratico di questa rete

In Italia esistono già alcuni provider che sfruttano questa tecnologia per offrire un servizio di navigazione mobile a banda larga. Un esempio di ciò è dato da Linkem, un operatore che consente di avere una ADSL senza linea telefonica e canone anche a casa. Si tratta di un Isp che al momento è particolarmente diffuso a Roma e a Milano: secondo i dati ufficiali, infatti, Linkem compre il 90% del territorio della Capitale e il 100% del territorio del capoluogo lombardo. È una opzione conveniente sotto diversi punti di vista: non sono presenti limiti di traffico per la navigazione, e inoltre si possono raggiungere velocità fino a 30 Megabit al secondo.

Lte e WiMax: similitudini e differenze

Partiamo dalle similitudini: sia il WiMax che la Lte sono tecnologie di connessione a banda larga in wireless. Questo significa che si propagano nell’etere tramite le onde radio, partendo da una fonte (antenna o ponte radio) installata in certe zone strategiche. Si tratta di tecnologie tout court, che permettono di connettere qualsiasi dispositivo in casa tramite WiFi: PC, laptop e naturalmente smartphone e tablet. Le principali differenze, dunque, non sono tecnologiche quanto piuttosto “comunicative”: questo perché il WiMax sfrutta frequenze diverse (3.4 e 3.6 GHz), e necessita di un router specifico. Inoltre, è più lento della Lte: la suddetta, infatti, offre medie di navigazione più elevate e la possibilità di coprire il doppio del raggio in termini di distanza. Infine, qualsiasi router in commercio risulta compatibile.

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