“La chiave di lettura più interessante per il futuro dell’Italia soprattutto sul piano della connessione a Internet veloce è nella relazione tra il 5G, lo sviluppo dei servizi, la numerizzazione della produzione, la pubblica amministrazione e la gigabit society. Sotto questo profilo credo che debba essere fatto uno sforzo ulteriore, di integrare una visione 5G con una visione dello sviluppo della larga banda per le imprese, per i cittadini, nelle loro case, nelle loro aziende. Un’integrazione cioè fra la mobilità che offre il 5G e l’altissima velocità della gigabit society. Se si pensa in maniera integrata, se si sviluppano delle architetture integrate fra 5G, utilizzando per esempio le microcelle, e le architetture fisse, l’Italia può fare un salto avanti importante”. Lo ha detto Roberto Viola, direttore generale Dg Connect della Commissione Ue, con il videointervento di apertura degli “Stati generali delle telecomunicazioni, l’Italia alla svolta dell’Ultrabroadband”, organizzato da CorCom con il patrocinio del ministero dello Sviluppo economico-Segretariato alle Comunicazioni, al Centro congressi Roma eventi nella Capitale.
“Oggi la domanda è se in Italia si debba parlare di megabit society o di gigabit society – prosegue Viola – Verrebbe da dire ‘intanto costruiamo la megabit society’, ma io credo invece che si debba pensare in maniera ambiziosa, per un Paese che è comunque una delle economie chiave nell’Unione europea. Essere ambiziosi significa guardare alla gigabit society, scollarsi da un passato fatto di false promesse e false partenze, e adesso ripartire. L’occasione c’è, ed è l’imminente arrivo del 5G, che si annuncia come una tecnologia rivoluzionaria”.
“Nelle ultime settimane ho visto una cosa bellissima visitando la fabbrica torinese di Comau – sottolinea Viola – uno dei leader mondiali nel campo dell’automazione industriale: lì c’era un robot comandato a distanza con la tecnologia 5G. Questo è un segnale importante per l’Italia. Il Governo italiano ha molto investito nel piano Industria 4.0, e l’Italia è il secondo Paese industriale d’Europa. Questa stretta relazione che c’è tra lo sviluppo della connettività, soprattutto 5G, e lo sviluppo dell’industria deve essere mantenuta”.
Nel corso del suo speech Viola ha lanciato un appello anche in vista delle prossime elezioni politiche in Italia: “Quello della connettività a banda larga e della gigabit society è un tema che interessa tutti i cittadini – afferma – Abbiamo fatto un’inchiesta tra i Paesi membri e ne risulta che l’80% dei cittadini sono interessati al tema di avere un Internet migliore, più connettività, e comprendono bene il legame tra connettività e servizi. E’ anche chiaro da tutti i nostri studi che c’è un legame molto stretto tra crescita economica e connettività. Questo è un messaggio importante per tutte le formazioni politiche. L’Italia si avvia a una stagione elettorale e io spero che nel programma di tutte le forze politiche il tema della larga banda, della connettività, della gigabit society sia presente”.
Poi un passaggio sulla roadmap che ha condotto l’Italia alla posizione attuale: “L’Italia ha fatto un grosso sforzo per avvicinarsi alla media dei Paesi europei e indubbiamente se si guarda la connettività di base, i 30 megabit a secondo, l‘Italia in questa momento è coperta al 70% ed è un po’ sotto la media europea che è del 75%. Quindi ci sono stati dei passi avanti, ma certo questa non è la gigabit society – sottolinea – Bisogna dar atto degli sforzi degli operatori e soprattutto degli sforzi del governo, e permettetemi anche di dare atto ai grandi sforzi che ha fatto la Commissione europea. Le istituzioni comunitarie sono state molto vicine all’Italia in questo percorso. Un miliardo e duecento milioni di fondi comunitari, fondi strutturali, sono stati investiti in Italia, ed è la cifra più alta in un Paese rispetto ai fondi strutturali. Abbiamo approvato il piano del governo sulla larga larga banda – conclude Viola – un’approvazione he è stata complessa, perché il piano è innovativo, ma abbiamo dato il via libera con grande piacere. Stiamo seguendo i passi successivi, siamo disponibili a ulteriori investimenti sull’Italia, perché crediamo che questo sia uno dei determinanti fondamentali della crescita economica per un Paese così importante per l’Unione”.