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Maurizio Dècina, Infratel: “Piano Bul, terza gara entro fine anno”

In via di definizione anche gli incentivi alla domanda per la seconda fase del piano: obiettivi primari famiglie e imprese. Le aree grigie nelle mani del prossimo governo

Pubblicato il 12 Dic 2017

decina

Il Piano BUL funziona: l’Italia ha gettato solide basi per la sua infrastrutturazione digitale e andare avanti verso obiettivi ancora più ambiziosi. Il governo vuole arrivare a una copertura dell’85% del paese con velocità ad almeno 100 Megabit al secondo nel 2020; siamo al 70% e puntiamo, oltre il 2020, al 100%. Così Maurizio Decina, presidente Infratel, intervenendo a Roma all’evento “Stati generali delle telecomunicazioni, l’Italia alla svolta dell’Ultrabroadband”, organizzato da CorCom con il patrocinio del ministero dello Sviluppo economico-Segretariato alle Comunicazioni.

Nell’illustrare obiettivi e risultati del Piano BUL, Decina ha sottolineato come il target primario sia la copertura di edifici pubblici, scuole, ospedali e aree industriali e come, per la prima volta, il progetto del governo sulla banda ultra-larga punti dritto sulle aree bianche o “a fallimento di mercato” (ben 7.732 Comuni su un totale di 8.000), raggiungendo anche le case “sparse”, che si trovano in aree remote non servite nemmeno dal doppino in rame.

“Il Piano BUL per le aree bianche copre circa 9,3 milioni di unità immobiliari e, dopo la prima fase in cui ci siamo concentrati sull’infrastruttura, nella seconda che stiamo definendo guarderemo agli strumenti per lo stimolo della domanda, con i voucher per famiglie, scuole e imprese”, ha indicato Decina, aggiungendo che poi “arriveranno ulteriori investimenti” per andare oltre la copertura dell’85% con i 100 Megabit.

L’impegno sulla digitalizzazione dell’Italia dovrà proseguire anche in un mutato quadro politico, ma intanto per fine anno Decina prevede la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del terzo bando di gara del Piano BUL: “La consultazione è chiusa e siamo pronti, entro fine anno o al massimo per inizio 2018 il bando sarà in Gazzetta”.

Decina ha ricordato che l’83% delle 9,3 milioni di unità immobiliari coperte sono raggiunte dalla tecnologia Fiber to the home, mentre nelle zone rurali la tecnologia utilizzata (1,5 milioni di abitazioni) è il fixed wireless. “L’Ftth è una soluzione interessante”, ha osservato Decina, “in vista di un futuro sviluppo del 5G e delle small cells, con un’integrazione più stretta fra banda larga fissa e mobile”.

Uno dei risultati che il presidente Infratel considera positivi è che, al 2020, il 70% della copertura in fibra ottica sarà finanziato dai privati e il 30% dal pubblico, grazie al Piano BUL. “La buona notizia è che pubblico e privato hanno messo in campo tanti investimenti e gli abbonamenti sono arrivati, siamo a quota 3,6 milioni per l’ultra-broadband con tassi di crescita veloci: un’offerta importante riesce a creare la domanda”, ha affermato Decina.

Ora l’Italia non si deve accontare dei buoni risultati, ha concluso Decina: “Stiamo studiando i voucher per sostenere la domanda, innanzitutto nelle famiglie”. L’obiettivo dell’Agenda digitale è di arrivare al 50% di italiani abbonati alla fibra ottica: ora siamo intorno al 15%, ma nell’ultimo anno si registra 1,5 milioni di abbonati in più.

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