L’Europa punta sull’R&D: stanziamento record da 7 miliardi

Via alle call of proposal del Settimo Programma Quadro. Focus su Ict, mobilità sostenibile e smart cities. Il commissario Geoghegan-Quinn: “Così usciremo dalla crisi”

Pubblicato il 19 Lug 2011

L’innovazione strategica per far ripartire l’Europa. Non un
semplice slogan ma l’idea che ha animato il maxi investimento
messo in campo dall’Unione europea per dare impulso
all’innovazione tramite la ricerca. Si tratta di 7 miliardi di
euro – il più corposo pacchetto di finanziamenti di questo tipo
mai messo a dosposizione da Bruxelles – che rientrano nel Settimo
programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico (7° PQ).
Tra gli oltre 16mila beneficiari figurano università, enti di
ricerca e industria con una attenzione particolare alle piccole e
medie imprese, a cui è destinato un pacchetto di quasi 1 miliardo:
53 il numero di bandi totali, di cui 39 sranno già pubblicati
domani 20 luglio.

Stando alle previsioni della Commissione europea il finanziamento
dovrebbe creare, nel breve periodo, circa 174mila posti di lavoro,
che diventaranno 450mila in 15 anni, oltre a far aumentare il Pil
di quasi 80 miliardi.
“L’Europa sta dando l’ennesima dimostrazione del proprio
impegno a porre ricerca e innovazione in cima all’agenda
strategica per la crescita e l’occupazione – sottolinea
Máire Geoghegan-Quinn, commissario Ue per la
Ricerca e l’Innovazione – La competizione a livello europeo per
ottenere questi finanziamenti riunirà i migliori ricercatori e
innovatori d’Europa per affrontare i problemi del nostro tempo,
come l’energia, la sicurezza, l’approvvigionamento alimentare,
i cambiamenti climatici e l’invecchiamento della popolazione.
Intendo dimostrare ai contribuenti che faremo di tutto per
sfruttare al meglio ogni euro speso ,a cominciare dai call of
proposal di oggi”.

Un obiettivo “virtuoso” in un periodo in cui la parola
“austerità” è diventata un must per le politiche comunitarie
e nazionali. Ma è proprio in questi momenti- come rimarcato più
volte dal commissario – che bisogna investire sulle nuove
tecnologie “in grado di creare posti di lavoro più sostenibili e
contyribuire ad uscire dalla crisi”. Motivo per cui appena lo
scorso febbraio il Consiglio d’Europa che ha visto rinuiti i
governi europei, ha deciso di incrementare gli investimenti in R&S
nonostante la crisi.

Dei 7 miliardi di euro circa 1 miliardo e 300mila euro verranno
destinati – tra le altre – ad iniziative Ict, 84 milioni allo
Spazio, 313 milioni per la mobilità sostenibile e 40 milioni per
le smart cities.
Tra le novità di quest’anno spicca l’istituzione di un nuovo
riconoscimento europeo per le donne “innovatrici” il cui lavoro
è stato finanziato dal 7° PQ o da programmi precedenti: in palio
tre premi da 100mila, 50mila e 25mila euro.

Rimarchevole la presenza dell’Italia nel Settimo programma
quadro. Sono infatti cinque i centri di ricerca, pubblici e
privati, che hanno già ricevuti finanziamenti europei Cnr
(121milioni), Alma Mater Università di Bologna (41 milioni),
Politecnico di Milano (39), Università degli Studi di Roma
“Sapienza” (39) e Centro ricerche Fiat (36).

Il Settimo Programma quadro è finanziato dalla Ue con un budget di
più di 53 miliardi di euro per il periodo 2007-2013. Di recente,
gli Stati Membri hanno posto la ricerca e l'innovazione in cima
all'agenda politica, adottando la strategia Europa 2020.
L'iniziativa "Innovation Union", che ne è parte
integrante, punta sull'innovazione quale elemento chiave dei
piani di investimento in crescita sostenibile e occupazione.
Nell'ottica di dare continuità al cammino già intrapreso, il
29 Giugno la Commissione ha proposto un incremento sostanziale del
46% dei fondi destinati alla ricerca e l'innovazione nel
prossimo quadro finanziario pluriennale 2014-2020. Il nuovo
programma "Horizion 2020" che partirà nel 2014 intende
inoltre incentivare e semplificare l'accesso a finanziamenti in
questi settori vitali.

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