L’evasione dell’Iva costa agli stati membri dell’Unione europea 150 miliardi di euro ogni anno, e per sconfiggerla la ricetta giusta potrebbe venire dalle nove tecnologie e dall’utilizzo dei più moderni strumenti digitali. Ad affermarlo è Pierre Moscovici, commissario Ue agli Affari economici, che ha affrontato l’argomento commentando la pubblicazione del rapporto delle autorità nazionali per la lotta all’evasione dell’imposta sul valore aggiunto.
Tra gli aspetti positivi c’è la cooperazione tra le autorità fiscali degli Stati membri dell’Unione europea, ha sottolineato Moscovici, con la raccolta che sta progressivamente migliorando: “Le amministrazioni fiscali – conclude Moscovici – dovrebbero investire in strumenti digitali moderni ed efficaci se vogliono migliorare la loro raccolta”
“I Paradise Papers – aveva detto Moscovici presentando a fine novembre le nuove norme Ue che hanno l’obiettivo di rafforzare la cooperazione tra i Paesi dell’unione contro le frodi sull’Iva – hanno dimostrato come alcuni approfittino dell’applicazione lassista delle regole in materia dell’Iva nella Ue per pagare impunemente meno Iva di altri. Per lottare contro questo fenomeno è necessario condividere le informazioni tra le autorità nazionali competenti in modo più efficace”, passando quindi dal “trattamento manuale dei dati” a quello automatizzato e informatizzato.