IL CASO

Il Bitcoin scatena appetiti hacker, ecco i virus che producono moneta

Eset scopre CoinMiner minaccia gli internauti italiani, con un picco delle infezioni dei dispositivi del 38%. Kaspersky Lab ha scoperto una frode che prevede l’installazione clandestina di un software di “mining”

Pubblicato il 21 Dic 2017

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La febbre da Bitcoin scatena anche gli appetiti degli hacker che si stanno arricchendo all’insaputa degli utenti. C’è un virus che minaccia gli internauti: si chiama CoinMiner e una volta introdotto nei dispositivi genera valuta digitale silenziosamente. Altro modo per infilarsi nei dispositivi e produrre bitcoin è adescare gli utenti sui siti da cui scaricare popolari software pirata: contengono anche programmi per produrre criptovaluta, sempre agli insaputa degli utenti. A lanciare l’allarme, due diverse società di sicurezza, Eset e Kaspersky Lab.

Il virus CoinMiner minaccia gli internauti italiani, con un picco delle infezioni dei dispositivi del 38%. Secondo Eset, ha colpito in particolare l’Europa, registrando nell’ultima settimana il picco di infezioni in Slovacchia (48%), Grecia (36%) e Spagna (36%). I ricercatori di Kaspersky Lab hanno invece identificato lo schema di una frode che prevede la distribuzione e l’installazione clandestina di un software di “mining” (così si chiama in gergo la produzione dei bitcoin) sui pc degli utenti. Il tutto avviene tramite un software pirata comunemente utilizzato per lavoro o per l’intrattenimento, come ad esempio editor di foto e di testo.

I pc sono quindi sfruttati per la creazione di cripto valute e garantiscono profitti ai criminali coinvolti. “Anche se ad alcune persone potrebbe andar bene che uno sconosciuto diventi più ricco a spese proprie, noi consigliamo agli utenti di opporsi a questi tentativi perché anche se non vengono condotti con software nocivi standard rappresentano comunque un’attività fraudolenta”, afferma Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab.

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