Il bitcoin sulle montagne russe. Dopo il crollo della scorsa settimana, la moneta virtuale torna a correre, guadagnando il 16% e rivedendo quota 16mila dollari. La volatilità mette in guarda analisti e governi. Per James Faucette, analista di Morgan Stanley, il valore della moneta digitale è pari a zero. Nella nota “Bitcoin decrypted”, ovvero Bitcoin decrittato, Faucette elenca diversi motivi a suffragio della sua tesi. Intanto, la criptovaluta non è una moneta reale di scambio e, di conseguenza, di un asset che non matura interessi; il Bitcoin non è inoltre un oggetto fisico e tangibile come l’oro.
Il rischio bolla preoccupa i governi. Israele vuole mettere al bando il bitcoin. L’assenza di regole nelle transazioni della criptovaluta ha spinto l’Autorità per la sicurezza (Isa) a convocare per la prossima settimana i regolatori finanziari per discutere l’argomento. “Fino a quando non ci sarà una chiara regolamentazione, faremo in modo che le società che commerciano principalmente in valute virtuali non siano in grado di farlo sul mercato azionario di Tel Aviv – ha annunciato Shmouel Hauser, direttore dell’authority – Le attività delle società il cui core business è basato sui bitcoin saranno sospese. Questa politica continuerà fino a quando non sarà trovato un quadro normativo appropriato per le transazioni digitali». Una decisione presa innanzitutto per tutelare gli investitori, visto che, per Hauser, “il bitcoin è una bolla speculativa e nessuno sa cosa ci sia dietro”.
In allerta anche le autorità. L’ultimo avvertimento è arrivato della Banca centrale di Singapore, secondo cui l’impennata dei prezzi guidata dalla speculazione prelude all’eventualità particolarmente alta di una forte caduta dei prezzi. Anche le quotazioni delle rivali del bitcoin sono risalite: Ethereum, la seconda criptovaluta per volumi di mercato, scambiava intorno a 771 dollari contro i 689 di domenica, anche se ancora molto lontana dal record di 900 dollari toccato recentemente.