È riuscita a portarsi a casa il 17,5% di Uber, con un maxi-sconto, la cordata guidata dalla giapponese Softbank. L’operazione vale circa 9 miliardi di dollari e sarà completata entro il mese di gennaio.
Stando all’importo dell’operazione il valore della taxi company è notevolmente sceso rispetto a giugno 2016 quando era a quota 70 miliardi di dollari. Le stime attuali si aggirano attorno ai 48 miliardi.
Il “risparmio” per Softbank – che già aveva acquisito dalla stessa Uber la costola cinese Didi – sarebbe dunque stato consistente, di circa il 30%.
In dettaglio Softbank sborserà 7,7 miliardi per il 15% di capitale azionario attraverso un’operazione di acquisto di azioni nuove ed esistenti. I giapponesi avranno diritto alla nomina di due direttore nel board della taxi company. Gli altri membri del consirzio – che include Dragoneer, Tencent, TPG e Sequoia – investiranno circa 1 miliardo di dollari pari al 2,5% del capitale.
Il valore della società è stato fortemente ridimensionato a causa degli eventi degli ultimi mesi a partire dalla forzata uscita di scena del fondatore e ceo Travis Kalanick. Per non parlare delle numerose cause legali a carico dell’azienda e degli attacchi informatici che hanno “minato” la sicurezza dei dati. Capitanata da Dara Khosrowshahi Uber punta a una Ipo nel 2019 e l’entrata in scena di Softbank rappresenta un’occasione importante per ridare slancio all’azienda e finanziare i piani di espansione. L’azienda dovrà affrontare anche la crescente concorrenza, in particolare da parte di Lyft, ma anche di “emergenti” come Ola e Grab.