Smart cities, nel 2016 biz da 39 miliardi di dollari

Sempre più città si organizzano intorno a reti wi-fi, smart grid, sistemi di trasporto intelligente. Fondamentale per il successo di questi progetti l’adozione di standard aperti

Pubblicato il 27 Lug 2011

Le città saranno sempre più smart. Molti comuni in tutto il mondo
stanno esplorando il concetto di Smart city come nuova
organizzazioine che rende le città un luogo più idoneo per
risiedere, studiare, lavorare. Così cresce anche il mercato delle
tecnologie che alimentano programmi e progetti di Smart city:
supererà in tutto il mondo i 39 miliardi di dollari nel 2016,
contro gli 8 miliardi del 2010, e le città spenderanno in totale
in questi cinque anni 116 miliardi di dollari per trasformarsi in
strutture intelligenti, secondo Abi research.

Dove si indirizzeranno questi investimenti? Le città installeranno
reti wireless che coprono l’intero territorio, implementeranno
iniziative di e-government fornendo accesso ai diversi uffici e
progetti comunali tramite i siti Internet, integreranno nei mezzi
di trasporto pubblico dei sistemi intelligenti, svilupperanno
strumenti per ridurre le emissioni di CO2 e riciclare i
rifiuti.

“Alcune tecnologie sono già usate dalla maggior parte dei
programmi e progetti di Smart City nel mondo”, nota Larry Fisher,
practice director di Abi Research. “Si tratta di tecnologie
basate sulla comunicazione come la banda larga, il wifi e l’Rfid,
o di altre il cui scopo è migliorare l’efficienza energetica,
per esempio con l’adozione dei contatori intelligenti e la
creazione di smart grid. Alcune città decidono di utilizzare
elementi dei sistemi di trasporto intelligenti e dei sistemi
informatici per i trasporti per rendere i loro veicoli più
efficienti, in modo che non sprechino carburante e riducano le
emissioni inquinanti”.

Secondo Abi, i progetti di Smart city di solito hanno in comune le
seguenti caratteristiche: una infrastruttura di rete; tecnologie
Ict per accrescere il benessere dei cittadini e la competitività
delle imprese; gestione dell’innovazione e pianificazione dello
sviluppo urbano e regionale; massima attenzione alla sostenibilità
sociale e ambientale tramite la partecipazione dei cittadini alla
vita della città, per bilanciare le iniziative volte alla crescita
con la necessità di preservare le risorse naturali.

“Ma i progetti variano molto da città a città”, conclude
Fisher, “e quindi non si può applicare un approccio unico valido
per tutti nel caso delle Smart cities. Nel lungo termine,
l’adozione di standard aperti sarà di importanza fondamentale
per le tecnologie che dovranno far funzionare e promuovere lo
sviluppo delle Smart cities in tutto il mondo”.

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