Un difetto di progettazione nei processori Intel potrebbe mettere a rischio i dati degli utenti. La notizia, lanciata da The Register, sta accendendo i riflettori sul chip maker e mettendo in turbolenza i titoli in Borsa: se ne avvantaggia la rivale Amd che ha registrato un’impennata delle azioni del 7,2%.
Secondo il report il difetto potrebbe spianare la strada ad attacchi hacker nella memoria dei personal computer che “custodiscono”, fra le altre cose, le password. Coinvolti tutti i computer che montano chip Intel da 10 anni a questa parte: serviranno patch sui sistemi operativi Microsoft X di Windows e iOs Apple: il problema però è che gli aggiornamenti potrebbero rallentare del 30% le macchine più vecchie.
Gli errori di progettazione dei chip sono estremamenti rari, nella “letteratura” informatica. Più di 20 anni fa un college professor scoprì un problema con gli allora nuovi chip Pentium di Intel. La rivale International Business Machines sostenne che i prodotti Intel avrebbero causato frequenti problemi ai computer dei consumatori. Uno scherzo che costò a Intel, che dovette richiamare alcuni chip, circa 400 milioni di dollari.
I microprocessori di Intel sono fra i componenti fondamentale di Internet, reti aziendali e PC. Nel corso degli anni la società ha perfezionato i propri prodotti rendendo i computer meno vulnerabili agli attacchi, giocando sulla capacità dell’hardware di essere maggiormente indecifrabile rispetto al software.
I chip aziendali di Santa Clara rappresentano una quota di mercato superiore all’80% e sono installati nel 90% di laptop e server. I programmatori sono al lavoro da due mesi per correggere l’errore nel sistema Linux open source. Microsoft sta per rilasciare una patch ad hoc. Il cloud Azure di Microsoft verrà sottoposto a manutenzione e riavvii il 10 gennaio, Amazon Web Services ha avvertito i clienti via email che saranno effettuati aggiornamenti per la sicurezza venerdì prossimo.