Contenuti illegali su Internet, Facebook & Co. devono fare di più. O serviranno leggi che li obbghino a farlo per raggiungere gli obiettivi. Lo dice la Commissione Ue alla vigilia dell’incontro a Bruxelles con i rappresentanti delle piattaforme on line per discutere delle strategie nella lotta alla diffusione dei contenuti illeciti in rete, compresi la propaganda terroristica, l’incitamento all’odio, al razzismo e alla xenofobia e le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale. La riunione, scrive la Commissione, sarà una buona occasione per uno scambio franco e aperto sui progressi compiuti e gli insegnamenti tratti.
Perché, fanno notare i commissari, è vero che qualche risultato è stato raggiunto. Ma se le piattaforme vogliono continuare a collaborare in maniera “volontaria” serve uno sforzo in più. Altrimenti sarà necessario uscire dal regime volontario e passare a un sistema di normative ad hoc “Negli ultimi anni – scrive la Commissione – le piattaforme online hanno aumentato significativamente le risorse dedicate alla rimozione veloce di contenuti violenti ed estremisti”. Ma non è ancora abbastanza perché “anche se decine di migliaia di contenuti illegali sono stati rimossi, ne rimangono centinaia di migliaia da rimuovere. La rimozione deve essere rapida: più materiale illegale rimane online, maggiore è la sua portata, più si diffonde”. Per cui Basandosi sull’attuale approccio volontario, occorrono maggiori sforzi e progressi.
In vista della riunione, il Vicepresidente Andrus Ansip e i Commissari, Dimitris Avramopoulos, Elżbieta Bieńkowska, Věra Jourová, Julian King e Mariya Gabriel hanno rilasciato una dichiarazione comune in cui affermano che: “La Commissione conta sulle piattaforme on line per intensificare e accelerare gli sforzi per fronteggiare queste minacce in modo rapido e a 360 gradi, anche intensificando la collaborazione con le autorità nazionali e le autorità di contrasto, aumentando la condivisione delle competenze tecniche tra gli operatori on line e tramite ulteriori azioni contro la ricomparsa dei contenuti illeciti. Continueremo a promuovere la cooperazione con le società che gestiscono i social media per individuare e rimuovere i contenuti terroristici e gli altri contenuti illeciti online e, se necessario, per proporre disposizioni che integrino il quadro normativo esistente”.