Evoluzione del Cert-PA, maggiore duffusione del pre-commercial procurement e spinta all’intelligenza artificiale a servizio della burocrazia. Sono queste le tre priorità strategiche su cui si concentrerà nel 2018 l’Agenzia per l’Italia digitale. Ad elencarle il dg, Antonio Samaritani, in un lungo post su Medium.
“Accompagnamento, armonizzazione e accelerazione, le parole che ci porteremo nel 2018 – spiega il dg – Una tripla A, AAA, un rating che premia chi genera valore e una buona dose di future-thinking”.
Un esempio che esprime a pieno questo paradigma è l’evoluzione del Cert-PA — la struttura dedicata al trattamento degli incidenti di sicurezza informatica delle pubbliche amministrazioni — che ha incominciato a valutare i rischi sempre più frequenti di attacchi informatici secondo un approccio preventivo e non più esclusivamente con azioni reattive, utilizzando in maniera intelligente tool automatici di analisi delle minacce.
“Oppure il lavoro della Task force sull’intelligenza artificiale, attraverso la quale stiamo provando ad instillare nel quotidiano gli elementi di una sfida che diventa impellente per la sua urgenza – evidenzia Samaritani – una sfida che , come fu per l’avvento delle tecnologie agli inizi del XX secolo , incide trasversalmente sul settore produttivo, su quello politico e sociale tanto da sgretolare le rigide separazioni alle quali ci ha abituato il passato”.
La PA può e deve diventare un’importante dimensione di accelerazione, anticipando la trasformazione del contesto che la circonda. Una leva strategia per la crescita dell’Italia. L’obiettivo è ambizioso e va gestito facendo sistema.
“La partita che ci accingiamo a giocare ha l’obiettivo di fortificare il nostro modello e i suoi contenuti attraverso un lavoro di aggregazione e tessitura che ci permetterà di contrastare la tendenza alla frammentazione che ancora oggi frena la possibilità di sfruttare a pieno i benefici della crescita digitale – sottolinea il numero uno di Agid – Per evitare di misurarci con la disaffezione dei territori, per marcare una differenza sostanziale rispetto al passato in termini di consapevolezza e responsabilità, non possiamo più contemplare ‘rilanci’: nessuno dovrà rimanere indietro”.
Il lavoro di aggregazione dei territori è fondamentale per evitare contrapposizioni e per far crescere il Piano ripartendo dai bisogni e dalle peculiarità di tutti gli attori istituzionali coinvolti e dei cittadini. “Per questo gli accordi di dettaglio sui “piani digitali” delle singole regioni sui quali siamo al lavoro ci permetteranno di fare un passo in più verso un’attuazione realmente pervasiva dei contenuti del Piano – ricorda – Un lavoro sartoriale, di cucitura, che dovrà esaltare le peculiarità dei territori colmandone le eventuali carenze al fine di evitare il riproporsi di squilibri”.
Samaritani ricorda anche quanto accaduto nel 2017 che è stato l’anno dell’approvazione del Piano Triennale: un’impostazione strategica ampia, sinergica e funzionale per la strategia di crescita digitale del Paese; capace di tradursi in azioni ed obiettivi per l’informatica pubblica.
Il primo grande passo è stato l’avvio del censimento del patrimonio Ict, strumento che dà il via ad un grande progetto di razionalizzazione dei data center pubblici permettendo di ridurre costi di gestione, di uniformare e migliorare la qualità dei servizi offerti, fotografando l’esistente e introducendo il ruolo dei Psn, Poli strategici nazionali.
L’anno appena archiviato ha rappresentato un importante passo avanti per Spid: è stato avviato il percorso europeo di pre-notifica che porterà Spid a divenire un’identità digitale europea. Sul fronte dei pagamenti, grazie all’avvio di Siope + si introduce uno standard unico a livello nazionale per il pagamento dei fornitori della PA e si completa la digitalizzazione del ciclo passivo dei pagamenti delle amministrazioni.