Che cosa succederà nell’Europa delle Tlc nel 2018? Gli analisti di Strand Consult non sono affatto ottimisti: il nostro continente resterà indietro ai protagonisti dell’innovazione, Stati Uniti e Cina – colpa di politici che non capiscono la tecnologia e regolano con mano pesante il mercato. Ma anche nei paesi più avanzati, il boom del traffico dati non si tradurrà ancora in crescita significativa dei guadagni per le telco. Ci sono tuttavia grandi risparmi in vista con il passaggio completo al 4G e un settore commerciale molto promettente: la Internet of Things.
Nel 2018 vale dunque quello che Strand ha sempre sostenuto: le regole intralciano l’innovazione. “Sul 5G gli europei si renderanno conto che le promesse dei politici equivalgono a vendere aria fritta”, scrivono gli esperti. “Con le sue norme sulla net neutrality del tutto prive di fondamento e regole molto pesanti sulla privacy in vigore da maggio, l’Ue sarà un deserto in fatto di investimenti e innovazione. Andrà di lusso se l’Europa riuscirà ad avere qualche progetto in forma dimostrativa o sperimentale, ma i servizi veri saranno creati negli Usa e in alcuni paesi dell’Asia”.
“I politici europei passerano un sacco di tempo a decantare le loro ambizioni tecnologiche con un messaggio del tipo ‘Make Europe Great Again’, ma mentre loro parlano saranno gli Stati Uniti e l’Asia orientale a portarsi avanti nell’implementazione delle reti 5G che per i politici europei resteranno soltanto un sogno“, continuano gli analisti.
Strand Consult giudica in modo molto positivo lo stralcio delle norme sulla net neutrality negli Stati Uniti, definite “la debacle del Title II del 2015” con riferimento alla regola che faceva ricadere i fornitori di banda larga tra i servizi “utility”. L’approccio regolatorio light unito alla riforma fiscale di Trump darà sostegno alle iniziative degli operatori americani in settori come 5G, IoT e tecnologie di banda larga mobile. Da seguire negli Usa quest’anno anche alcune vicende legali: la causa dei procuratori generali di Stato Usa contro la decisione della Fcc sulla net neutrality e la battaglia tra dipartimento di Giustizia e At&t per l’acquisizione di Time Warner.
La regione più innovativa nel 2018 è tuttavia l’Asia, perché “Cina, Sud Corea e Giappone faranno un ulteriore balzo verso il futuro“, scrive Strand. In particolare, la Cina sta preparando il suo campione hitech Huawei a diventare “un one-stop shop per le telecomunicazioni, le soluzioni enterprise, le smart city e la produzione di energia. Nel 2018, infatti, Huawei sarà non solo il più grande produttore mondiale di attrezzature per le telecomunicazioni ma anche il primo produttore di pannelli solari”.
Il 2018 sarà ancora un anno di sfide per le telco. Sul mercato di massa arriveranno nuove tecnologie con grande valore per l’utente; questo però farà salire la domanda di connettività e banda larga e “resterà da capire come le telco potranno costruire ulteriore infrastruttura (soprattutto 4G, 5G e Nb-Lte) per rispondere alla crescita del traffico dati senza danneggiare gli interessi degli azionisti”. Insomma, occorrono forti investimenti da parte degli operatori e “Strand Consult non pensa che le telco vedranno crescere fatturato e utili grazie alle nuove tecnologie e all’aumento del traffico”.
Di positivo c’è la robusta crescita del mercato della Internet of Things (IoT), anche perché i nuovi servizi possono essere implementati usando tecnologie vecchie, come nel caso della diagnostica a bordo che trasforma le auto in smart car. Il 2018 dimostrerà anche che la smart home e la smart city si possono realizzare in maniera incrementale senza rivoluzionare reti e tecnologie. Nel 2018 molti operatori abbandoneranno per sempre le reti 2G/Gsm e anche quelle 3G/Umts per spostarsi integralmente verso reti 4G/Lte. I risparmi che gli operatori possono ottenere gestendo solo reti 4G sono così imponenti, secondo gli analisti, che le telco cercheranno la migrazione in modo spedito. Tuttavia Strand Consult ritiene che il numero di operatori che sono in grado di sviluppare propri servizi IoT resterà limitato. Molti sfrutteranno questa opportunità offrendo soluzioni per connettività IoT globale ma pochi sono attrezzati per competere con Google e Apple in fatto di negozi di app: la maggioranza dei servizi basati su applicazioni mobili continuerà ad essere fornita tramite i due store dei colossi americani.