Le competenze professionali necessarie a far accelerare il processo di digitalizzazione dell’industria sono in questa fase storica tra le più ricercare dalle aziende manifatturiere, quelle in cui si registra uno sbilanciamento tra la domanda, molto estesa, di questo genere di skill, e l’effettiva disponibilità di giovani formati che si affacciano sul mercato del lavoro.
E’ la fotografia scattata da e-work, agenzia per il lavoro fondata nel 2000 e guidata da Paolo Ferrario, da cui emerge anche come le retribuzioni per questo genere di esperti siano in crescita, con la previsione che le professioni legate all’automazione industriale cresceranno del 10-15% nel 2018.
“Il mercato della robotica è cresciuto del 24% nell’ultimo anno e le aziende italiane hanno fame di tecnici specializzati – spiega Paolo Ferrario – C’è bisogno di analisti e progettisti di software, disegnatori industriali, tecnici esperti in applicazioni, ingegneri programmatori: tutte posizioni per le quali la domanda è superiore all’offerta e, di conseguenza, le retribuzioni sono in crescita”.
Un ingegnere programmatore di robot per l’industria 4.0, con 5/7 anni di esperienza – secondo i calcoli dell’agenzia – può guadagnare tra i 35 e i 40 mila euro lordi l’anno. Per coprire questo genere di posizioni si richiede specializzazione nel settore, laurea in ingegneria meccatronica, oltre a un’esperienza di almeno cinque anni nella stessa posizione.
“In Italia, già oggi si contano 1.100 robot ogni 10 mila operai – conclude Ferrario – e il programma Industria 4.0 ha ulteriormente incentivato i processi di automazione industriale. Per questo ci aspettiamo che la domanda di figure professionali legate a quest’area possa crescere anche del 15% nel 2018”.