Accordo in Francia tra governo, Authority, e telco sul 4G: niente aste ma impegni stringenti a coprire il 100% del territorio in 5 anni. Dopo sei mesi di difficili negoziati, il governo è riuscito a trovare un accordo con Orange, Sfr, Free e Bouygues Telecom. “È un accordo storico. Oggi troppe zone sono mal coperte. Gli operatori investiranno molto in queste aree. Faremo in pochi anni ciò che in passato abbiamo fatto in 15 anni”, Julien Denormandie, segretario di Stato per la Coesione territoriale.
L’obiettivo è coprire le aree bianche, città e paesi che non hanno ancora il segnale di telefonia mobile. Secondo il piano 10mila comuni che ora sono coperti in 2G o 3G saranno convertiti in 4G; gli operatori accelereranno la copertura di strade e ferrovie.
Le telco investiranno tra 3 e 4 miliardi di euro in cinque anni. Un importo che si va ad aggiungere agli 8,9 miliardi di euro che avevano investito nel 2016 nelle loro reti.
Si tratta di un accordo win-win. Il governo ha rinunciato all’asta per le frequenze mobili, privandosi dunque di un “tesoretto” finanziario non indifferente. Nel 2015, l’ultimo bando di gara aveva generato di 2,8 miliardi di euro di incasso per lo Stato. “È un cambio di paradigma. Queste frequenze saranno messe al servizio della vita quotidiana dei francesi”, evidenzia Denormandie. Dal canto loro le telco vedranno prorogate di dieci anni le frequenze attualmente occupate. Inoltre il portafoglio di frequenze di Free, l’operatore che ne ha meno perché arrivato più tardi sul mercato, mercato, sarà ampliato. Ma l’estensione e la riallocazione non saranno di facile attuazione: poiché lo spettro radio è un bene pubblico sarà fatta una procedura di attribuzione pubblica.
“Si tratterà di una procedura aperta che massimizza la pianificazione dell’uso dello spettro sul territorio”, assicura Sebastien Soriano, presidente dell’Arcep (l’Agcom francese) del territorio”.
Gli operatori plaudono alla decisione del governo. “Per la prima volta si rinuncia all’asta per realizzare un importante progetto di pianificazione territoriale – sottolinea Maxime Lombardini, ceo di Free – In cinque anni la Francia sarà il paese più avanzato in termini di digitale “.