WhatsApp nel mirino dell’Antistrust. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato per 50mila euro il servizio di messaggeria per non aver dato esecuzione al provvedimento, emesso nei suoi confronti a maggio 2017, con il quale è stata accertata “la vessatorietà di alcune clausole dei Termini di Utilizzo dell’applicazione WhatsApp Messenger”, spiega una nota.
In particolare, WhatsApp ha omesso quanto disposto dall’Autorità nel provvedimento, ovvero la pubblicazione del provvedimento dello scorso maggio nella homepage del proprio sito e la notifica da inviare a tutti gli utenti WhatsApp italiani, contenente il link alla decisione Antitrust.
Le clausole “vessatorie” riguardano in particolare: la facoltà di modifiche unilaterali del contratto da parte della società, il diritto di recesso stabilito unicamente a vantaggio del professionista, le esclusioni e le limitazioni di responsabilità a suo favore, le interruzioni ingiustificate del servizio, la scelta del foro competente sulle controversie (ad oggi esclusivamente individuato presso tribunali americani).
L’Autorità ha sanzionato WhatsApp con 50.000 euro.