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Affondo di Murdoch contro Facebook e Google: “Vogliono le news? Paghino”

Il patron di News Corp boccia le misure anti-fake news dei due colossi del web e attacca: “Devo ancora vedere una proposta che riconosce l’investimento nel giornalismo di qualità. Le web company versino una fee agli editori per i contenuti”

Pubblicato il 23 Gen 2018

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Rupert Murdoch non ci sta: da sempre critico nei confronti di aziende del web come Facebook e Google che pubblicano e sfruttano i contenuti dei media, ora lancia un nuovo affondo contro gli Over the top chiedendo che paghino le news che usano. Per il presidente esecutivo di News Corp e 21st Century Fox, Facebook & co. devono versare un abbonamento agli editori, o una carriage fee, quella sorta di licenza che le aziende della Tv via cavo negli Stati Uniti pagano per trasmettere i canali che aggregano sulle loro piattaforme.

Facebook e Google hanno fatto la fortuna di fonti di notizie senza alcuna credibilità grazie ad algoritmi che sono molto profittevoli ma ben poco affidabili”, sostiene Murdoch in una nota diffusa alla stampa americana. “Riconoscere il problema è un conto, ma i rimedi che entrambe le aziende hanno finora proposto sono inadeguati da ogni punto di vista: commerciale, sociale e giornalistico”.

Il commento di Murdoch arriva dopo gli annunci di Mark Zuckerberg che, pressato dalla questione fake news, ha annunciato un passo indietro sulla pubblicazione delle notizie su Facebook, indicando che sul social vedremo “meno contenuti pubblici – tra cui notizie, video e post dei brand”. Sulle notizie, Zuckerberg ha detto che ne sarà valutata l’affidabilità tramite il parere della community – ovvero saranno gli utenti stessi di Facebook a validare le fonti – una decisione criticata da molti come ben poco utile a risolvere il problema delle notizie false. Solo ieri, in un post ufficiale, due top manager di Facebook hanno ammesso le responsabilità della piattaforma social nella campagna elettorale americana del 2016 che ha portato all’elezione di Donald Trump e hanno riconosciuto che l’azienda non è riuscita ad arginare la pubblicazione di notizie false e l’ingerenza di attori esteri.

La ricetta di Murdoch è semplice: siti come Facebook devono pagare le fonti autorevoli di notizie se vogliono affrontare l’emergenza “bufale online”. “Devo ancora vedere una proposta che riconosce veramente l’investimento che viene fatto nel giornalismo professionale e nel suo valore sociale”, indica il patron di News Corp. “E’ venuto il momento di cambiare marcia. Se Facebook vuole riconoscere gli editori accreditati, allora dovrebbe pagar loro una carriage fee simile a quella che si paga nell’industria del cavo. Gli editori accrescono il valore e l’integrità di Facebook con i loro contenuti ma non sono mai stati ricompensati per questo”.

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