L’Europa deve restare unita, politicamente, economicamente e culturalmente, e questo processo passa anche per l‘unificazione del mercato digitale: ecco il cuore del messaggio lanciato al World economic forum di Davos dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. Un modo per ribadire il ruolo guida della Germania in Europa, commenta l’agenzia di stampa Bloomberg, ma anche per confermare che l’economia più grande del blocco crede oggi più che mai nel progetto Ue.
L’unione digitale è una garanzia di competitività per l’Unione europea di fronte ai colossi statunitensi e cinesi che hanno acquisito enormi dimensioni e potere di influenzare il mercato e l’opinione pubblica, ha osservato la Merkel. “I dati sono la materia prima del 21mo secolo, chi ne ha il controllo avrà potere decisionale sulle democrazie e sul progresso futuro”, ha affermato la cancelliera, citando la Cina e la stretta collaborazione tra le autorità statali e le imprese che gestiscono i dati. L’Ue “corre il pericolo di restare indietro”.
L’Europa non solo può e deve diventare protagonista dell’economia dei dati, ma può proporre un suo modello vincente per dare forma a “un’era digitale più equa“, affrontando il tema cruciale che ruota intorno ai Big data, la loro ownership. La domanda chiave che sposta gli equilibri del potere è infatti “chi possiede i dati?” e gli europei non hanno ancora deciso come gestire questo problema. “Il pericolo è che ci si muova troppo tardi”.
La digital economy resta una grande opportunità e le sfide vanno capite e affrontate, ha proseguito la cancelliera: “La nuova era industriale alimentata dai dati ci presenta problemi che vanno dall’inclusione economica alla privacy e che dobbiamo superare, altrimenti vedremo tornare il luddismo della prima era industriale“.
L’appello è alla cooperazione internazionale: mentre aspira a un ruolo da protagonista sulla scena globale, l’Europa non dimentica che il mondo interconnesso ha bisogno di regole multilaterali, non solo nei Big data, e la Merkel ha messo in guardia sui rischi del protezionismo e dell’isolazionismo – un messaggio molto chiaro all’indomani dell’annuncio del presidente americano Donald Trump dei dazi su prodotti hitech tra cui i pannelli solari che hanno già messo sul piede di guerra i produttori cinesi e sudcoreani, con Samsung e Lg in testa.