RISULTATI

Intel, 2017 da record grazie al data-centric. Nessun impatto da Spectre (per ora)

Nel quarto trimestre perdite di 687 milioni di dollari a causa della riforma fiscale di Trump, ma ricavi in aumento a 17 miliardi. Più business da data center, automotive, intelligenza artificiale, IoT

Pubblicato il 26 Gen 2018

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ll caso Spectre e Meltdown e le falle di sicurezza nei chip non incidono sulla prestazione di Intel il cui titolo, trainato da una trimestrale migliore del previsto (nonostante si chiuda in perdita per effetto della riforma fiscale Usa) e dall’aumento del dividendo, è stato premiato oggi a Wall Street con un rialzo di oltre il 5%. Il colosso statunitense dei microprocessori ha annunciato ricavi record di 17 miliardi nel quarto trimestre (62,8 miliardi nell’intero 2017), con una forte crescita del business dei chip per la Internet of Things, l’intelligenza artificiale e i data center. Ora Intel vede rosa, prefigurando un 2018 tutto da record, con ricavi annuali compresi fra 64 e 66 miliardi di dollari.

Nei tre mesi chiusi il 30 dicembre scorso, corrispondenti al quarto trimestre fiscale, Intel ha registrato una perdita di 687 milioni di dollari, o di 15 centesimi per azione, contro gli utili di 3,6 miliardi dello stesso periodo del 2016 a causa di voci straordinarie tra cui l’esborso da 5,4 miliardi di dollari legato alla riforma fiscale Usa; senza queste spese, i profitti per azione sono stati di 1,08 centesimi, sopra gli 87 centesimi attesi dal mercato. Come altre aziende Usa, Intel ha dovuto fare i conti con oneri una tantum legati a nuova tassazione  sugli utili all’estero. Tuttavia, d’ora in poi la riforma fiscale abbasserà l’aliquota effettiva al 14% (dal 22% del 2017) e questo “è un ulteriore incentivo a continuare gli investimenti”, ha detto l’azienda, e a premiare i soci: il dividendo annuo è stato alzato del 10% a 1,20 dollari per azione.

I ricavi trimestrali hanno raggiunto la cifra record di 17,05 miliardi di dollari contro i 16,37 miliardi dell’ultimo trimestre del 2016, superando l’attesa degli analisti. A fare da traino è stata la divisione “data-centric”, che vende chip per data center, per Internet delle cose e per soluzioni di memoria, che ha un giro d’affari pari al 49% del totale trimestrale. Nell’intero esercizio, i profitti sono scesi del 7% a 9,6 miliardi da 10,3 miliardi; il fatturato è salito del 6% a 62,8 miliardi (un dato record) da 59,4 miliardi di dollari.

Il Ceo Brian Krzanich ha indicato che Intel si sta facendo strada con successo in aree come l’intelligenza artificiale e il settore della guida autonoma, “che stanno iniziando a dare frutti e che ampliano le opportunità di crescita dell’azienda”.

Il direttore finanziario Bob Swan ha osservato che “le attività legate ai Pc hanno continuato ad andare bene in un mercato in declino mentre la crescita delle attività data-centric dimostra che la trasformazione di Intel è sulla strada giusta”.

Quanto alle falle di sicurezza nei chip (che hanno coinvolto diversi vendor, non solo Intel), l’azienda di Santa Clara ha ammesso che Spectre e Meltdown potrebbero avere un impatto futuro in termini di reputazione e relazione con i clienti ma anche di possibili cause legali e, in definitiva, di risultati operativi. Inoltre, la pubblicazione delle vulnerabilità di sicurezza potrebbe aprire le porte al rilevamento di nuove falle che dovranno essere a loro volta mitigate, con ulteriore impatto su risultati, relazioni con i clienti e reputazione.

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