Niente rilancio economico senza competenze 4.0. Il messaggio è stato lanciato forte e chiaro in occasione della prima tappa del roadshow Competenze Digitali di Assinter, a Torino, organizzata insieme a Csi Piemonte. “L’innovazione digitale, oltre ad essere una grande rivoluzione culturale, è oggi il più grande motore di sviluppo economico per il nostro Paese – ha evidenziato Simone Puksic, presidente di Assinter Italia e Insiel – Per questo ritengo sia necessario un investimento serio ed efficace sulla formazione delle competenze digitali della PA e non solo”. Assinter, attraverso la sua Academy, è annualmente impegnata nella promozione e diffusione dell’alfabeto digitale dei servizi Ict ai dipendenti della PA e del mondo delle imprese, tuttavia, per Puksic, “simili iniziative di formazione andrebbero adeguatamente incentivate e ancora più incoraggiate a tutti i livelli”.
“I decisori pubblici dovrebbero guidare il cambiamento in atto con maggiore consapevolezza e non, invece, lasciarsi guidare – ha detto – Solo così sarà possibile indirizzare le trasformazioni tecnologiche in atto verso obiettivi condivisi, creando ricadute occupazionali e attraendo nuovi investimenti.”
A puntellare il ragionamento del numero uno di Assinter ci sono i numeri. Secondo l’Osservatorio delle Competenze Digitali 2017 la domanda di professionisti Ict è in costante aumento, ma il mercato non riesce a trovarli. Le retribuzioni per queste professioni crescono, ma l’offerta di laureati Ict non è sufficiente.
Un dato su tutti: il divario fra quanto cercano le aziende e la preparazione professionale di quanti sono in cerca di occupazione. Ogni anno in Italia la richiesta di professionisti Ict cresce mediamente del 26%, con picchi del 90% per le nuove professioni legate all’innovazione digitale come i Business Analyst e gli specialisti dei Big Data. C’è decisamente più richiesta nel Nord Ovest, in cui si concentra il 48% della domanda.
Il lavoro dunque c’è ma molte posizioni restano scoperte. Per queste posizioni il mercato richiede il 62% di laureati e il 38% di diplomati, ma il nostro sistema formativo propone troppi diplomati e troppo pochi laureati in percorsi ICT. L’85% delle PA intervistate ha bisogno di competenze digitali per far fronte alla digitalizzazione dei servizi a cittadini e imprese, legate ad esempio a Spid, PagoPA, Fascicolo Sanitario Elettronico. Ma è difficile reperirle all’esterno, a causa del blocco delle assunzioni, o farle evolvere in risorse già esistenti, per la difficoltà nel distoglierle da altre attività.
Ma se lanciamo lo sguardo alle professioni del futuro, lo scenario cambia. Le nuove professioni si chiameranno Change Manager, Agile Coach, Technology Innovation Manager, Chief Digital Officer, IT Process & Tools Architect e saranno costituite da un mix più articolato di competenze: saranno figure in possesso di competenze tecnologiche, manageriali e di soft skills quali leadership, intelligenza emotiva, pensiero creativo e gestione del cambiamento.
“Il Csi Piemonte ha organizzato questo incontro – ha sottolineato Claudio Artusi, presidente del Csi Piemonte – per favorire un confronto sull’importanza delle competenze digitali e promuovere una collaborazione forte tra PA, imprese e Università, al fine di contribuire a sviluppare il capitale umano necessario per attuare la trasformazione digitale di cui il nostro Paese ha bisogno. Investire sulle competenze digitali vuol dire rafforzare i processi di inclusione digitale, creando le condizioni e i servizi perché sia possibile ridurre il digital divide culturale di cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione. Il CSI da sempre contribuisce allo sviluppo delle competenze digitali attraverso progetti che includono attività di formazione a distanza e in aula, finalizzati alla condivisione di conoscenza, come ad esempio dimostra il recente percorso formativo sulle principali novità introdotte dal Regolamento europeo sulla privacy e sulle nozioni di sicurezza di base, sviluppato in collaborazione con gli enti consorziati”.
Dopo Torino, dove si è tenuta la prima tappa, l’evento itinerante del Road Show Competenze Digitali proseguirà nel corso di tutto il 2018, coinvolgendo altre importanti realtà Ict in house del Paese, quali Insiel e Innova Puglia.