Tre joint venture europee che producono attrezzature telecom
finiscono sotto la lente di Moody's e l'analisi non è
incoraggiante. Per gli analisti, infatti, Nsn, Sony Ericsson e
St-Ericsson avranno presto bisogno di nuove infusioni di cash e
ciò potrà avere un impatto sulla posizione finanziaria delle loro
parent company.
Secondo l’agenzia di rating, Nokia sarebbe l’azienda più a
rischio, poiché il suo credito si è già indebolito con la
perdita di posizioni sul mercato globale dei produttori di handset,
e una cospicua infusione di contanti verso Nokia Siemens Networks
potrebbe accrescere le probabilità che la casa finlandese venga
ulteriormente declassata.
Ma Nokia non è la sola azienda a rischiare, perché come Nokia
Siemens Networks anche Sony Ericsson e St-Ericsson, secondo
Moody's, non sono riuscite a realizzare le sinergie e le
economie di scala inizialmente promesse alle loro case madri.
"Le jv continuano a registrare scarsi, se non pessimi,
risultati finanziari e di conseguenza ci aspettiamo che almeno
alcune delle loro operazioni avranno bisogno di nuovo cash nei
prossimi sei-dodici mesi”, scrivono in un report speciale gli
analisti di Moody's Wolfgang Draack e Matthias Hellstern.
Il finanziamento aggiuntivo arriverà con tutta probabilità dalle
parent company, ovvero Nokia, Siemens, Ericsson, STMicroelectronics
e Sony. Gli analisti fanno notare che queste compagnie hanno di
recente confermato il proprio impegno nelle rispettive joint
venture, pur senza specificare esattamente in che cosa
consista.
La maggior parte di queste società hanno rating stabili e accesso
a cospicue somme di denaro contante, il che significa che i loro
rating non dovrebbero cambiare nel breve periodo, continua
Moody's. "Tuttavia, nel lungo termine, continui
trasferimenti di cash metterebbero sotto pressione la loro
flessibilità finanziaria se non trovano una soluzione per le loro
jv”, affermano gli analisti.
"Non capiamo la logica del continuo sostegno finanziario e
dove sia il ritorno sull’investimento soprattutto in un caso,
quello di St-Ericsson”, che ha riportato perdire operative di 1,2
miliardi di dollari negli ultimi dieci trimestri, scrivono ancora
gli autori del report.
Il denaro necessario per finanziarie le joint venture, nel corso
del tempo, “ridurrà, pur se moderatamente, l’attuale forte
liquidità delle aziende che le sponsorizzano”, sostiene
Moody’s.
Nel caso di Nokia, poi, il potenziale impatto sul rating è
maggiore: “Ingenti travasi di denaro verso Nsn ridurrebbero il
rapporto tra il cash flow del core business e la liquidità del
gruppo. Questo potrebbe accelerare un declassamento se il business
plan della jv non viene rispettato”, secondo Moody’s.
L’agenzia ha già declassato Nokia a un giudizio “Baa2,
negativo” dal precedente “A3” a luglio a causa della perdita
di posizioni sul mercato dei cellulari. “Per evitare un ulteriore
downgrade del rating, l’azienda dovrà dimostrare che il successo
dei nuovi prodotti risulterà in dati positivi per il market share
e i margini”, aveva commentato allora Moody’s.
I giudizi di Moody's sulle altre parent company menzionate
sono: Ericsson (A3, stabile), Siemens (A1, stabile),
STMicroelectronics (Baa1, stabile) e Sony (A3, stabile).