La crisi di Ericsson non è risolta, ma il colosso svedese del networking è pronto alla “svolta” nel 2018, perché il 5G sarà finalmente concreta opportunità di business e i risultati dello snellimento e della riorganizzazione aziendale diventeranno tangibili. Lo ha indicato il Ceo Borje Ekholm nel commentare il report finanziario pubblicato oggi e che include sia le prestazioni del quarto trimestre sia quelle dell’intero 2017.
Il 2017 si è chiuso per Ericsson con una perdita netta di 3,6 miliardi di euro (35,1 miliardi di corone), contro l’utile di 1,9 miliardi di corone del 2016. Il fatturato è sceso del 10% a 201,3 miliardi di corone. Il gruppo svedese ha anche registrato una perdita operativa di 38,1 miliardi di corone, contro i 6,3 miliardi del 2016. Nel quarto trimestre la fase difficile è proseguita, con un calo delle vendite del 12% anno su anno, ma che si riduce a un -7%, dopo aver tenuto conto delle oscillazioni valutarie, ed è comunque in linea con le attese: sul risultato incide il previsto calo delle vendite Lte in Cina. Tuttavia, il margine lordo nel quarto trimestre si porta al 21% (29,9% se adjusted), grazie al miglioramento dei margini nelle attività Networks, mentre restano sotto pressione i margini nei Digital Services.
Le prestazioni del gruppo svedese subiscono l’impatto della concorrenza degli altri fornitori di rete, ma anche degli imponenti investimenti affrontati per supportare i clienti nella migrazione alla tecnologia mobile di nuova generazione, il 5G. I costi della ristrutturazione a fine dicembre 2017 incidono per 2,4 miliardi di corone; ad oggi, Ericsson ha ridotto la sua forza lavoro di 10.000 unità, inclusi dipendenti e collaboratori esterni, ottenendo risparmi per 6 miliardi di corone; per metà 2018 l’obiettivo è arrivare a 10 miliardi di corone di efficientamento.
“Il 2017 è stato ancora un anno di sfide, ma in cui abbiamo sviluppato e avviato l’execution di una strategia più focalizzata e rafforzato l’R&D”, ha commentato il Ceo Ekholm. “Abbiamo introdotto solide misure di riduzione dei costi e dei rischi commerciali. Abbiamo gettato le basi per centrare i nostri obiettivi finanziari”. I risultati dello scorso anno sono “al di sotto delle nostre ambizioni di lungo termine”, ha aggiunto il Ceo, ma Ericsson resta impegnata nelle sue strategie di rilancio e di ristrutturazione e si aspetta “di vedere risultati tangibili per il nostro tournaround nel 2018“. Ekholm ha aggiunto che “Il 2017 è stato anche l’anno in cui il 5G è passato dalla fase di vision a quella di creazione di reali opportunità di business; allo stesso tempo abbiamo avuto una buona trazione per il nostro portafoglio 4G“. Ericsson vede anche segnali molto positivi dal mercato nord-americano, tornato alla crescita e che può bilanciare il rallentamento in Cina.
Operazioni concentrate sulle aree ad alto potenziale sono la necessaria cura dimagrante per Ericsson per tornare profittevole: il gruppo si aspetta che il valore delle vendite annuali si riduca di 10 miliardi di corone nel 2019 rispetto ai livelli del 2016 ed è quindi fondamentale dedicarsi a meno attività più redditizie. In questa ottica l’azienda ha annunciato due importanti operazioni. La prima è la creazione di nuova divisione chiamata “Emerging Business” con cui Ericsson rafforza il focus sull’innovazione e la crescita; la seconda si lega alle attività delle divisioni Media Solutions e Red Bee Media che l’azienda ha passato in rassegna per decidere eventuali cessioni. Red Bee Media (prima nota come Broadcast and Media Services) non sarà venduta, in quanto le offerte pervenute non ne rispecchiano il valore, riferisce Ericsson, e dunque resta in-house per un ulteriore sviluppo. Al contrario, la maggioranza di Media Solutions verrà ceduta a One Equity Partners, mentre Ericsson manterrà il 49% delle azioni; a conclusione dell’operazione, prevista nel terzo trimestre del 2018, gli asset e lo staff di Media Solutions saranno trasferiti a una società indipendente. “Questo ci permette di beneficiare di questo business e di partecipare al tempo stesso consolidamento previsto in questa industria”, ha indicato Ekholm.