Nuova vita per il
Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti che entrerà
in vigore il 9 febbraio dell'anno prossimo. Lo prevede il
maxiemendamento presentato oggi dal Governo al Senato. Fortemente
osteggiato prima del periodo estivo dalle associazioni datoriali,
Confindustria in testa; entrata in vigore rimandata da giugno a
settembre; momentaneamente soppresso nella prima versione della
manovra in discussione in Parlamento, oggi il Sistri è tornato
alla ribalta. A confermare la rinascita del Sistri il ministro
all'Ambiente Stefania Prestigiacomo, che ha annunciato il via
libera al sistema fra cinque mesi.
La norma prevede "un adeguato periodo transitorio per
consentire la progressiva entrata in operatività del Sistema e
l'efficacia del funzionamento delle tecnologie connesse al
Sistri". Dunque "a decorrere dalla data di conversione
del decreto e fino al 15 dicembre" ci sarà "la verifica
tecnica delle componenti software e hardware, anche ai fini
dell'eventuale implementazione di tecnologie di utilizzo più
semplice rispetto a quelle attualmente previste, organizzando, in
collaborazione con le associazioni di categoria maggiormente
rappresentative, test di funzionamento con l'obiettivo della
più ampia partecipazione degli utenti".
Inoltre, "con decreto del ministro dell'Ambiente, di
concerto con il ministro per la Semplificazione normativa, sentite
le categorie interessate, entro novanta giorni dall'entrata in
vigore della legge di conversione sono individuate specifiche
tipologie di rifiuti, alle quali, in considerazione della quantità
e dell'assenza di specifiche caratteristiche di criticità
ambientale, sono applicate, ai fini del sistema di controllo di
tracciabilità dei rifiuti, le procedure previste per i rifiuti
speciali non pericolosi".
Infine, "gli operatori che producono esclusivamente rifiuti
soggetti a ritiro obbligatorio da parte di sistemi di gestione
regolati per legge, possono delegare la realizzazione dei propri
adempimenti relativi al Sistri ai consorzi di recupero, secondo le
modalità già previste per le associazioni di categoria".
Ad oggi spesi 75 milioni di euro
Ad oggi, il Sistri è costato 5 milioni di euro, quelli stanziati
dal precedente governo, più i 70 milioni spesi dalle aziende per
abbonarsi e acquistare i macchinari indispendabili dalla Selex: le
chiavette Usb e le black box. Sono 325.470 i soggetti già
iscritti, 504mila le Usb e quasi 90mila le black box acquistate e
si prevede un aumento del 10% di queste cifre entro la data di
scadenza per l'entrata in vigore del Sistri, fissata al 9
febbraio 2012 (2 giugno 2012 per le aziende con meno di 10
dipendenti).
A fornire tutti i numeri del Sistri è stata il ministro
Prestigiacomo, oggi in audizione presso la Commissione bicamerale
d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei
rifiuti.
Il Sistri partirà dunque dopo un percorso accidentato "che ha
visto molte resistenze dovute soprattutto a una sorta di allergia
ai controlli da parte delle aziende – ha detto il ministro per
l'Ambiente – Forse avremmo dovuto accogliere fin
dall'inizio le richieste che ci suggerivano di far partire il
Sistri in maniera graduale, visto che abbiamo a che fare con un
settore, quello dei trasporti e dei rifiuti, che non ha
dimestichezza con i mezzi informatici", ha aggiunto la
Prestigiacomo.
D'altra parte però il sistema cartaceo, come ha riconosciuto
il ministro, non permette di avere un quadro aggiornato della
movimentazione dei rifiuti "e questo è impensabile" nel
nostro Paese. La scadenza di febbraio sarà quindi
"improrogabile" e il ministro Prestigiacomo esclude
ulteriori proroghe "anche se ci mettiamo a disposizione per
valutare ulteriori semplificazioni del sistema, che però non può
essere annullato facendo così un grande regalo alla criminalità
organizzata. Il Sistri – assicura il ministro – sarà più semplice
di quello che si pensa, sicuramente più facile da utilizzare
rispetto al modulo cartaceo che consente abusi difficili da
rintracciare".