Kaspersky battezza la protezione “ibrida”

Le nuove suite Kis e Kas integrano sicurezza in site e on the cloud. Del Bò: “Tutte le minacce si identificano in tempo reale”

Pubblicato il 08 Set 2011

Kaspersky si avvia a chiudere il 2011 con un fatturato in Italia
prossimo ai 25milioni di euro – gli addetti, dopo le ultime
assunzioni, sono 36 – di cui poco più di cinque con i 450 clienti
corporate. Ma il clou della società russa è l’utenza consumer,
dove conta nel mondo 319 milioni di clienti, un numero
impressionate se si conta la rapidità con cui questa base è stata
messa insieme. Una base che prevede possa crescere di altri 50
milioni di abbonati nel prossimo anno.

Ormai Kaspersky è un leader mondiale per la sicurezza. Con 2500
addetti nel mondo, di cui il nucleo più consistente a Mosca ove ci
sono la sede e i laboratori che studiano e analizzano le minacce,
la società ha realizzato nel 2010 un fatturato di 538 milioni di
dollari, con una crescita del 38% sull’anno precedente. Il suo
fondatore, Eugene, è tuttora il capo indiscusso di questa realtà,
non solo in quanto azionista ma anche propulsore principale delle
innovazioni che vengono periodicamente presentate sul mercato,
quasi sempre in anticipo rispetto alla concorrenza, peraltro assai
nutrita.

Secondo Gartner Kaspersky è oggi il quarto più importante
fornitore di software per la sicurezza per utenti finali. In Italia
la sua share sul mercato consumer è stimata da Aldo del Bò,
direttore commerciale, intorno al 35%. Proprio oggi ha annunciato i
nuovi cavalli di battaglia per i prossimi mesi all’insegna di uno
slogan che rappresenta poi un nuovo approccio strategico al mercato
della sicurezza dei device, e non più solo dei personal computer
anche se sono a questi utenti che essi si rivolgono.

“Protezione ibrida” è il nome di questo slogan, coniato per
contraddistinguere i nuovi prodotti Kaspersky Internet Security
(Kis) e Kaspersky Anti-Virus 2012 (Kas). Sta a significare che le
nuove versioni dei suoi prodotti pro-security si caratterizzano per
la combinazione di due universi fino a oggi disgiunti: quello della
protezione dei Pc onsite, ossia integrata negli apparecchi, e
quella in the cloud, distribuita nelle nuvole, in ossequio alla
nuova modalità di fruizione dei servizi It.

“Grazie a questo approccio – osserva del Bò – che ha richiesto
rilevanti investimenti in ricerca e sviluppo, oggi siamo in grado
di offrire al mercato a prezzi interessanti prodotti ancora più
avanzati, oltre che allineati con le istanze di mercato del
momento, orientate appunto alla logica cloud. Il ricorso al cloud
computing garantisce che le nuove minacce possano essere
identificate e affrontate in modo molto più rapido, grazie a un
database enorme e aggiornato in tempo reale contenente conoscenze e
sapere condivisi. La tecnologia di sicurezza installata sul Pc
protegge l'utente in assenza di connessione Internet e contro
insidie quali infezioni trasmesse mediante dispositivi di
archiviazione Usb, script dannosi e rootkit avanzati. Questo
approccio misto mantiene inalterate le prestazioni, la mobilità e
la velocità del Pc ottimizzando al contempo la sicurezza”.

I prezzi (inclusi di Iva) per anno variano da 50 euro per il Kis
(in pratica una versione più ricca del Kas) ai 30
dell’antivirus, con tendenza a scendere in ragione del maggior
numero di Pc da proteggere.
In aggiunta alla protezione in the cloud, i due nuovi prodotti
(oggi al vertice di una famiglia di 10 prodotti inclusa la
soluzione per utenza corporate, peraltro prossima al rinnovo) Kis e
Kas inglobano una serie di miglioramenti tra cui una nuova
interfaccia utente (elementi grafici animati), la notifica sul
livello di rischio dei link Internet; la verifica della reputazione
dei file (basta un click perché i nuovi software verifichino la
reputazione di qualsiasi file contenuto nel computer, consentendo
all'utente di scegliere consapevolmente se utilizzarlo o meno),
la compatibilità con dispositivi touch se Windows compatibili) e
anche un sistema che facilita la disinstallazione di antivirus.

Durante la presentazione è stato discusso anche lo stato di
avanzamento delle minacce, che in Italia secondo questa fonte sono
cresciute nel 2010 del 387%. Ormai anche per il malware, è il
messaggio, esiste un ecosistema ben organizzato, mosso dai soldi,
che comprende figure ben definite, tra cui reseller. I paradigmi,
grazie a innovazioni come i social network, smartphone e tablet
stanno talmente cambiando da rendere persino arduo prevedere da
quale fonte verrà il prossimo attacco in grande stile ai sistemi
informatici. Nella strategia dell’azienda russa le partnership
stanno assumendo un ruolo rilevante: in totale sono 150; in Italia
una delle più importanti: quella con Ferrari.

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