Più banda larga uguale più crescita per il sistema Paese. È
l’equazione fatta da Agcom nella segnalazione
inviata a governo e parlamento, dove sottolinea la necessità di
destinare una quota significativa delle risorse derivanti dalla
gara per le frequenze a misure di sostegno per la banda larga e le
Ngn. “Il vincolo di bilancio – ammette l’Authority – limita
certamente la gamma degli interventi possibili, ma non li esclude
tout court, li seleziona”.
L'ammontare, ad oggi vicino a 3 miliardi “consente –
precisa il documento – non solo I'attribuzione di misure
economiche compensative a favore delle televisioni locali, ma anche
di assegnare le maggiori entrate accertate rispetto ai 2,4 miliardi
di euro per misure di sostegno al settore delle
comunicazioni”.
Per l'Agcom un supporto "mirato alla domanda per banda
larga (attraverso misure di incentivazione all'adozione di
apparecchiature informatiche, all'innalzamento del grado di
alfabetizzazione informatica attraverso adeguate politiche
scolastiche, alle agevolazioni per le piccole e medie imprese per
l'utiizzo della banda larga, alla previsione di un bonus
governativo per l'abbonamento a un quotidiano on line per gli
studenti), consentirebbe di promuovere, senza distorsioni
concorrenziali, lo sviluppo di un ambiente digitale idoneo a
sostenere la richiesta di servizi veicolati sulle reti in fibra di
nuova generazione".
A sostegno della richiesta l’Autorità guidata da Calabrò non
lesina cifre sull’impatto che le Tlc – e la banda larga in
particolare – avrebbero sulla crescita. “Le reti intelligenti
di nuova generazione – fisse e mobili – possono promuovere la
crescita e al contempo generare importanti risparmi. “Almeno un
punto di Pil aggiuntivo per ogni 10% di diffusione della banda
larga; quasi 40 miliardi all'anno, a regime per l'Italia,
di risparmi grazie a telelavoro (2 miliardi), e-learning (1,4),
e-government e impresa digitale (16), e-health (8,6), giustizia e
sicurezza digitale (0,5), gestione energetica e intelligente
(9,5)”.
Le iniziative suggerite nella segnalazione possono essere adottate
“anche con provvedimenti amministrativi in ordine alla
finalizzazione specifica delle risorse derivanti dall'asta
delle frequenze – conclude Agcom – o con provvedimenti
legislativi ad hoc laddove si ritenesse di aumentare
I'ammontare delle risorse destinabili alla banda larga”.
Secondo la Fieg la segnalazione di Agcom "è di grande rilievo
in particolare nella parte relativa alle misure per la crescita e
lo sviluppo dell'Information Technology".
"Ben fa l'Autorità – sottolinea il presidente Carlo
Malinconico – a segnalare che dallo sviluppo della banda larga e
delle reti di nuova generazione può venire un significativo
impulso alla crescita del sistema economico, che da più parti e
autorevolmente è stato indicato come il presupposto
imprescindibile di superamento dell'attuale congiuntura
economica sfavorevole e di raggiungimento dell'equilibrio
economico finanziario del nostro Paese. È, dunque, una buona
prospettiva di utilizzo delle risorse quella delineata dalla
segnalazione in base all'andamento positivo dell'asta per
l'assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze per le
telecomunicazioni a larga banda mobile, che ha superato i 3
miliardi di euro".
"Particolare apprezzamento merita poi – prosegue – la
segnalazione dell'Agcom nella parte in cui individua, tra gli
strumenti per aumentare la domanda per la banda larga, quelli più
virtuosi, quali l'alfabetizzazione informatica e la promozione
dell'accesso ai contenuti editoriali di qualità, con un bonus
per l'abbonamento a quotidiani on line per gli studenti, così
affiancando, per la prima volta, la valorizzazione dei contenuti di
qualità agli interventi di potenziamento delle infrastrutture che
consentono la diffusione dei contenuti stessi".
"È auspicabile – ha concluso il presidente della Fieg – che
il Governo accolga al più presto le positive indicazioni del
presidente Corrado Calabrò, adottando i conseguenti provvedimenti
di destinazione delle risorse".