"L'estensione del sistema di certificazione telematica
della malattia anche ai lavoratori privati, che partirà domani, è
una buona notizia. Ma, nonostante i tanti comunicati del ministro
Brunetta zeppi di cifre e statistiche, persistono carenze
strutturali del sistema, in particolare al Pronto Soccorso, nella
specialistica ambulatoriale e nei ricoveri ospedalieri". Lo
affermano, in una nota, Massimo Cozza, segretario nazionale Fp-Cgil
Medici, e Nicola Preiti, coordinatore nazionale dei medici di
Medicina Generale della Cgil, commentando il sistema dei
certificati di malattia online dei lavoratori dipendenti privati,
che da domani sarà a pieno regime.
"Quando il ministro ha messo nel cassetto insulti e minacce, i
medici hanno dimostrato con i fatti di voler attuare la
certificazione di malattia on line a vantaggio dei lavoratori –
aggiungono i due sindacalisti – e questo è accaduto per i medici
dotati delle necessarie risorse e senza ripercussioni negative sui
tempi di attesa per i cittadini".
Per queste ragioni, concludono Cozza e Preiti, da domani i
lavoratori privati "potranno avere quasi sempre il certificato
di malattia online quando si recano dal medico di famiglia, meno se
chiamano la guardia medica (spesso sprovvista della strumentazione
necessaria) e quasi mai se si recano al pronto soccorso o vengono
ricoverati. I medici ospedalieri infatti potranno inviare il
certificato di malattia online solo attraverso un sistema di
trasmissione, ancora non attivo, che non determini alcun aggravio
di lavoro e quindi non abbia ricadute negative sulle prestazioni
sanitarie".
La data di avvio a regime del sistema anche nel settore privato è
stata decisa lo scorso 2 settembre dal Comitato tecnico di
monitoraggio – l'organismo è previsto dalla Circolare n. 4
sull'applicazione al privato delle regole già previste per i
dipendenti pubblici – che ha stabilito che la procedura sia
"idonea ad entrare completamente a regime". Da domani –
13 settembre – il datore di lavoro non potrà più richiedere al
proprio lavoratore l’invio della copia cartacea
dell’attestazione di malattia ma dovrà prendere visione delle
attestazioni di malattia dei propri dipendenti avvalendosi dei
servizi resi disponibili dall’Inps.
E’ comunque riconosciuta, per il datore di lavoro del settore
privato, la possibilità di richiedere ai propri dipendenti di
comunicare il numero di protocollo identificativo del certificato
inviato online dal medico.
Soddisfatti della decisione i medici di famiglia. Si tratta –
commenta la Fimmg – della conclusione "del processo di
semplificazione digitale e di coinvolgimento di tutti gli attori
pubblici e privati nella certificazione di
malattia''.
''Fino al 13 settembre i datori di lavoro del settore
privato avevano la possibilità di richiedere copia cartacea
dell'attestato di malattia inviato online dal medico. Questa
fase si è conclusa – afferma Silvestro Scotti, vicesegretario
nazionale della Fimmg – e i medici, per quanto riguarda i
lavoratori del settore privato, non saranno più obbligati alla
doppia copia cartacea''.
La Federazione italiana dei medici di famiglia precisa che saranno
attivati ''servizi utili ai datori di lavoro pubblici e
privati per il loro accesso telematico alle attestazioni di
malattia dei propri dipendenti, sia direttamente che tramite
intermediari da loro riconosciuti''. Per il lavoratore,
prosegue, ''saranno disponibili nelle prossime settimane
anche servizi di invio diretto da sistema, a richiesta, sulla
propria e-mail certificata sia del certificato che
dell'attestazione di malattia inviati online, mentre su e-mail
non certificata sarà possibile l'invio del solo attestato.
Attivato anche un servizio di invio sms del protocollo di invio sul
numero telefonico del lavoratore".