L'ANALISI

Gdpr occasione di riscatto per l’Italia

In arrivo il D-Day entro il quale aziende e PA dovranno adeguarsi alla Direttiva Europea. Le norme innescheranno un processo virtuoso che impatterà positivamente su tutto il sistema economico. Ecco perché

Pubblicato il 14 Feb 2018

Livio Mariotti

Ceo di SQS, Software Quality Systems

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Ci siamo quasi. Mancano poco più di tre mesi alla data in cui le aziende e gli enti della Pubblica Amministrazione dovranno essere in regola con quello che ha stabilito l’UE in materia di gestione e protezione dei dati sensibili.

Andiamo per ordine: c’è un punto di partenza, che riguarda il Gdpr, ossia il Regolamento generale sulla protezione dei dati (Regolamento UE 2016/679), che implica una maggiore tutela delle persone fisiche e impone alle aziende di essere più responsabili nell’uso dei dati sensibili, con un impatto sulla gestione delle informazioni relative sia ai clienti che ai dipendenti. E poi c’è un punto d’arrivo: il 25 maggio 2018 tutte le aziende ed enti della Pubblica Amministrazione, che trattano questi dati, dovranno adeguarsi alla normativa. In caso contrario, potranno essere comminate multe fino a 800.000 euro.

Attenzione, però, a guardare la luna e non il dito: si tratta – senza mezzi termini – di una grande occasione di riscatto per l’Italia. L’economia del nostro Paese è, infatti, interoperabile digitalmente con la Pubblica Amministrazione e tanto più il digitale pubblico migliora il livello di qualità e sicurezza del codice software, tanto più ne giova il sistema economico nazionale. E qui sta la chiave di volta.

Tenendo presente che il nostro Paese è al terzo posto in Europa per capacità industriali, con contratti di lavoro standard di 40 ore settimanali contro le 37 tedesche e le 35 francesi, e che detiene ancora un alto risparmio pro capite e, ancora, che la disoccupazione è strutturale al 10%, l’applicazione della normativa sulla sicurezza, così come definita dal Gdpr, consentirà di rafforzare l’Italia in termini di interoperabilità dei codici e delle informazioni. Visto quanto evidenziato, è inevitabile che nel breve termine il nostro Paese si troverà in vantaggio rispetto a Germania e Francia.

E, allora, come fare per non arrivare impreparati all’appuntamento del 25 maggio? Sono diverse le aziende che stanno mettendo a punto strutture operative per assistere potenziali clienti in questo processo di adeguamento. Ma i veri e propri specialisti di settore sono quelle società che si occupano, da sempre, di protezione dei dati sensibili. Tra queste, SQS Software Quality Systems Italia S.p.A. (nomen omen, direbbero i latini) è certamente tra i cavalli vincenti, grazie al processo organizzativo che è in grado di approntare, per arrivare puntuali al 25 maggio.

È quindi nelle cose che SQS sia tra i protagonisti assoluti del processo in atto. Senza rivalità, ma possiamo dire senza rivali, in quanto rappresenta un unicum, forte dell’esperienza che ne fa lo specialista di riferimento nel controllo della qualità digitale. Insomma, se si passa il termine, una vera e propria “macchina da guerra”, con finalità di benefici alle aziende e – conseguentemente – al Paese stesso.

SQS ha, infatti, effettuato un’analisi sui sistemi applicativi mission critical della Pubblica Amministrazione, dalla quale risulta che la qualità del codice, rapportata a quella degli altri paesi europei, è nella media, mentre il divario è enorme quando il benchmark viene eseguito sui parametri di sicurezza 25010 (standard di riferimento).

Normalizzare, quindi, le applicazioni, secondo quanto previsto dal Gdpr, significa rivedere i processi di sicurezza digitale interni e per ultimo le applicazioni. Ne consegue un miglioramento dell’intero sistema informativo, una garanzia di interoperabilità tra enti ed aziende diverse, dove il fattore comune è la salvaguardia, con la tipica diligenza del pater familias, dei dati sensibili dei propri dipendenti e di quelli dei propri clienti e fornitori.

Le norme – come Gdpr, SA, Iso – hanno l’obiettivo di proteggere l’Europa dagli attacchi economici provenienti dagli altri Paesi. “Standardizzando” l’Europa, diminuisce il divario sulla qualità: si passa da una qualità soggettiva e suggestiva ad una oggettiva, misurata. Ecco quindi come l’Italia salirà di ranking, proprio grazie ad un minore costo del lavoro.

Oggi l’esecuzione, rispetto all’ideazione e alla progettazione, assume sempre meno importanza: si può, ad esempio, scegliere una stoffa sulla rete, prendere le misure e non sapere dove viene cucito un vestito. L’esecuzione – come dicevamo – diventa meno importante e si realizza un costo del lavoro più basso. Ecco perché nel breve termine l’Italia sarà ai vertici.

Insomma, oggi il Gdpr viene percepito come una minaccia, spettro di multe da capogiro, mentre quest’ultima tornata di norme rappresenta – come dicevamo all’inizio – una grande occasione per l’Italia, che sarà protagonista di un importante processo virtuoso in grado di riverberarsi rapidamente, per effetto domino, dalla Pubblica Amministrazione – pensiamo, per esempio, alla Scuola, alla Sanità, agli Uffici al pubblico – a tutto quanto il Paese.

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