Qualcomm ha respinto anche l’ultima offerta presentata da Broadcom, la rivale dei chip che da novembre fa pressing per un takeover che creerebbe un colosso dei semiconduttori più attrezzato per competere con le leader di mercato Samsung e Intel. Nonostante Broadcom abbia alzato la posta e i top manager delle due parti si siano incontrati per discutere l’offerta, il chipmaker di San Diego continua a ritenere che l’offerta della rivale sottostimi il valore delle sue azioni e comporti un “livello di rischio inaccettabile“.
A novembre scorso Broadcom ha presentato un’offerta d’acquisto non sollecitata per Qualcomm mettendo sul piatto 130 miliardi di dollari, debito incluso. A inizio mese, dopo il no reciso di Qualcomm, Broadcom ha rilanciato portando l’offerta a 146 miliardi di dollari (121 miliardi se si esclude il debito).
Qualcomm ha pubblicato sul suo sito la lettera spedita al Ceo di Broadcom, Hock Tan, in cui illustra le sue obiezioni. Gli incontri con i vertici della controparte vengono definiti “costruttivi”, anche perché Broadcom ha dato disponibilità a vendere alcune delle sue attività per far fronte a possibili obiezioni del regolatore; tuttavia Qualcomm aggiunge che Broadcom rifiuta di acconsentire a ulteriori impegni che invece potrebbero essere richiesti dalla Federal trade commission negli Stati Uniti, dall Commissione europea nell’Ue e da altri enti regolatori.
Qualcomm è insoddisfatta anche per le mancate risposte di Broadcom sul futuro del business di licensing di Qualcomm e questo, si legge nella lettera, rende molto difficile “prevedere quali rimedi antitrust potrebbero essere richiesti”. Broadcom vuole anche avere il controllo su tutte le decisioni materiali che riguardano l’attività di licensing nel periodo compreso tra la firma del deal e il suo closing e per Qualcomm tale atteggiamento è inaccettabile: “Sarebbe problematico e non consentito dalle attuali leggi antitrust“.
Qualcomm respinge anche la break-up fee proposta da Broadcom: “E’ ben lontana dal fornire una adeguata compensazione degli azionisti Qualcomm” rispetto ai rischi legati al completamento dell’operazione. Qualcomm si dice comunque pronta a continuare le trattative. Tocca a Broadcom adesso rispondere: il gruppo di Irvine aveva detto che l’ultima proposta presentata era “definitiva” e “la migliore possibile”.
Finora Qualcomm ha insistito sul suo valore come azienda indipendente. Gli analisti della società americana di consulenza sugli investimenti ISS pensano invece che insieme a Broadcom le prospettive di sviluppo per il chipmaker di San Diego siano migliori e che l’offerta di acquisto andrebbe presa in seria considerazione. Tuttavia anche da ISS ammettono che Broadcom dovrebbe fornire garanzie più solide sia in ottica antitrust sia per proteggere gli azionisti di Qualcomm nel caso non si arrivasse al closing.