INNOVAZIONE

Security, volo dei droni a prova di collisione con l’Iot di Vodafone

Via alla sperimentazione di un sistema per il controllo e la sicurezza del traffico degli aeromobili. Sviluppato il primo Radio Positioning System che si serve di un modem 4G e una sim integrati nei dispositivi, per il monitoraggio in tempo reale. L’uso commerciale previsto per il 2019

Pubblicato il 20 Feb 2018

droni-vodafone

Entro il 2050 nelle aree più densamente popolate dell’Unione europea si registreranno ogni anno più di 250 milioni di ore di volo di droni. Un rischio altissimo per i voli aerei. Emerge dall’analisi svolta dal progetto Sesar (Single European Sky Air Traffic Management Research) secondo cui si tratta di un “traffico” sette volte maggiore di quello effettuato dai velivoli convenzionali con equipaggio a bordo.

E’ per questo che Vodafone avvia una sperimentazione sui sistemi di sicurezza sui droni, basati sull’Internet of Things. Il metodo consente la protezione degli aeromobili dal rischio di collisioni e la prevenzione di incursioni involontarie o criminali di droni in luoghi sensibili come aeroporti, prigioni e ospedali.

I droni civili commerciali sono troppo piccoli per essere tracciati dai radar convenzionali e rappresentano in tutto il mondo un grosso rischio per i piloti, soprattutto nelle immediate vicinanze di campi d’aviazione e aeroporti. Vengono utilizzati anche per attività criminali come il contrabbando di droga e la consegna di beni di contrabbando all’interno delle carceri. Inoltre, i servizi di sicurezza e intelligence sono sempre più preoccupati che i terroristi possano compiere attacchi con droni adattati al trasporto di piccole cariche esplosive e guidati con il GPS verso il bersaglio.

I test di Vodafone supportano gli obiettivi dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa), con la quale Vodafone ha collaborato, che sta sviluppando nuove regole paneuropee per regolamentare l’utilizzo dei droni. La nuova tecnologia dà all’Unione europea più opportunità per affermarsi come centro d’innovazione globale nella tecnologia dei droni, in linea con la visione “U-space” della Commissione europea per l’utilizzo in sicurezza dei droni.

In particolare Vodafone ha sviluppato il primo Radio Positioning System (RPS) per droni, che si serve di un modem 4G e una Sim integrati nei dispositivi. Questo consente il monitoraggio in tempo reale del drone (con un margine d’errore che non supera i 50 metri) da parte dell’operatore e degli organismi autorizzati, come quelli preposti al controllo del traffico aereo; il controllo over-the-horizon e oltre la linea visiva da parte dell’operatore, con notevole riduzione del rischio di incursioni accidentali del drone quando l’operatore lo perde di vista; il geofencing protettivo, con droni pre­-programmati per atterrare automaticamente o tornare dall’operatore nel caso in cui si avvicinino a zone di esclusione prestabilite (come aeroporti e carceri); l’intervento di emergenza remoto, per dare modo alle autorità di escludere il controllo dell’operatore nel caso in cui sia necessario modificare la traiettoria di un drone o farlo atterrare; l’identificazione elettronica basata su Sim e la registrazione del proprietario.

Le reti mobili 4G operano con sistemi di sicurezza efficaci e collaudati, come la crittografia end-to-end e over-the-air dalla Sim alla stazione base. I dati di localizzazione RPS sono molto più difficili da hackerare o falsificare rispetto a quelli GPS, e anche la connessione dati utilizzata per controllare il drone, se confrontata con gli attuali protocolli di controllo radio, offre all’operatore notevoli vantaggi, come una maggiore resilienza e più feedback in tempo reale over-the-horizon.

Per consentire il monitoraggio e il controllo a distanza di un numero molto elevato di droni, l’RPS Vodafone è stato combinato con algoritmi di Intelligenza Artificiale, anch’essi sviluppati da Vodafone. Vodafone ha reso di pubblico dominio sia la ricerca sull’RPS, sia la proprietà intellettuale ad essa associata, rinunciando ai diritti di licenza per il suo riutilizzo, al fine di accelerare in tutto il mondo il processo di sviluppo della sicurezza dei droni e di innovazione della geolocalizzazione.

In occasione di un test preliminare effettuato alla fine del 2017 – il primo del genere al mondo – Vodafone ha utilizzato la sua rete 4G per controllare un drone X-UAV da 2 chilogrammi con un’apertura alare di 1,3 metri. Per tutta la durata del test – che si è svolto lungo una rotta di 32 chilometri intorno alla città spagnola di Isla Mayor, vicino a Siviglia – il drone ha trasmesso un feed video HD in tempo reale e dati di volo che includevano velocità, posizione RPS e coordinate GPS.

Ulteriori test, coordinati con le autorità competenti, saranno programmati per tutto il 2018 in Spagna e Germania, con l’obiettivo di rendere il sistema di controllo e sicurezza dei droni di Vodafone disponibile per uso commerciale a partire dal 2019.

La tecnologia su cui si basa l’RPS verrà anche utilizzata, in futuro, per potenziare la funzionalità di altri dispositivi IoT, dalle etichette per i bagagli alle biciclette. In alcuni dispositivi IoT l’RPS potrebbe inoltre supportare o sostituire il GPS, consentendo di migliorare la localizzazione soprattutto in ambienti chiusi, realizzare dispositivi più piccoli, e avere un più alto margine di sicurezza. “Questa innovazione rivoluzionaria di Vodafone contribuirà a garantire la sicurezza dei cieli quando i droni saranno dappertutto,” ha dichiarato Johan Wibergh, Chief Technology Officer di Vodafone Group.

“La Commissione sostiene tutti i test finalizzati alla realizzazione del progetto U-space per la sicurezza delle attività dei droni commerciali nell’UE – c’è una rete sempre più estesa di dimostrazioni e progetti in tutta l’Unione. Non vediamo l’ora di conoscere i risultati del lavoro di Vodafone,” ha detto il vice direttore generale della Commissione Europea, Matthew Baldwin.

E infine Yves Morier, consigliere principale del Flight Standards Director dell’Easa, ha dichiarato: “Accogliamo con favore l’attenzione di Vodafone per lo sviluppo di nuovi approcci volti a garantire un uso sicuro e responsabile dei droni”.

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