STRATEGIE

Ripa: “La newco della rete non ci appassiona. Open Fiber avanti da sola”

L’Ad della società: “Abbiamo un mandato e lo portiamo avanti con determinazione: il Paese ha bisogno di un’infrastruttura in fibra”. E sottolinea: “C’è un crescente interesse, anche all’estero, sul nostro modello che sta dando risultati concreti”

Pubblicato il 12 Mar 2018

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Open Fiber smonta l’ipotesi società unica della rete. E lo fa per bocca della sua Ad, Elisanetta Ripa.   “Questa storia della società unica della rete non ci appassiona – spiega Ripa in un’intervista ad Affari&Finanza – Noi abbiamo un mandato e lo stiamo portando avanti con determinazione. Anche perchè il Paese ha bisogno di un’infrastruttura in fibra. Stiamo raggiungendo la velocità di crociera”. Inoltre, racconta la manager “c’è un crescente interesse verso il nostro modello, che sta riscuotendo un grande successo all’estero perché stiamo portando risultati concreti”.

“Crediamo che quello del wholesale sia il modello vincente per lo sviluppo infrastrutturale – dice la manager – Lavoriamo per offrire i nostri servizi a tutti gli operatori, nessuno escluso, nel mercato delle tlc e ai broadcaster“.

Ripa si sofferma anche  sulla questione finanziaria: nei giorni scorsi erano circolate indiscrezioni secondo cui la società stesse prendendo tempo sul piano di project financing da 3,5 miliardi. “La smentita vera – afferma la manager – arriverà a breve, quando renderemo noti i termini dell’operazione di finanziamento che servirà a sostenere il grande sforzo che dovremo fare, soprattutto quest’anno e il prossimo”. “City Fiber in Gran Bretagna, Siro in Irlanda, Stokab in Svezia, e poi ancora Arabia Saudita e anche Argentina sono tutti mercati in cui è già partito o si sta sviluppando un progetto di infrastruttura in fibra affidata a un operatore solo wholesale. Per non dimenticare la Germania e la Francia, dove il modello sta partendo a livello locale – concude Ripa – Questo per dire che il modello Open Fiber funziona. Non a caso continuiamo a ricevere dimostrazioni di interesse da parte di banche e fondi esteri”.

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