Orange si allea con la concorrenza in nome della Near field
communication. Il colosso telecom francese ha presentato nel
dettaglio il proprio progetto di cooperazione con gli altri
operatori telecom al fine di creare un ecosistema commerciale Nfc
che copra l’Europa intera entro la fine del 2012.
"Consideriamo l’Nfc come un gioco di squadra, che ha bisogno
di un ecosistema”, ha dichiarato Daniel Gurrola, vice president
of strategy and business development di Orange, dando l’annuncio
alla stampa in una conferenza a Nizza.
La telco francese basa la sua “strategia di accelerazione
dell’Nfc” su tre pilastri. Primo, vuole preparare il mercato
con sim e device compatibili con l’Nfc; secondo, vuole costruire
l’ecosistema di ciascun Paese e garantire l’affermazione della
tecnologia; terzo, intende "formare un’alleanza mondiale”
con il compito di far crescere il mercato dell’Nfc.
Proprio a Nizza, Orange ha collaborato con i carrier rivali
Bouygues ed Sfr e con l’operatore mobile virtuale Nrj per
lanciare il servizio Cityzi, che fornisce ai service provider
accesso a una piattaforma standardizzata per distribuire servizi
Nfc come pagamenti mobili, carte fedeltà, acquisto di biglietti
contactless, invio di promozioni e buoni sconto in mobilità.
Finora sono stati venduti oltre 150.000 device abilitati ai servizi
Cityzi.
"Non è un prodotto, è un ecosistema", ha ribadito
Gurrola, aggiungendo che il successo dell’Nfc si ottiene tramite
la cooperazione tra i service provider, i governi e gli enti per la
standardizzazione.
A questo proposito, una fonte sentita dal sito Total Telecom rivela
che il regolatore telecom della Slovacchia, la Telecommunications
Regulatory Authority della Repubblica Slovacca, ha di recente dato
autorizzazione a Orange a discutere con altri operatori telecom del
Paese in merito a una collaborazione sui servizi Nfc, per superare
ogni ostacolo tecnologico.
Nel lungo termine, infatti, i piani di Orange prevedono di portare
i servizi Nfc in tutta Europa, rendendo possibile per esempio per
un cittadino britannico in vacanza pagare un autobus francese
usando il suo telefono cellulare.
Il capo delle strategie Nfc di Orange Vincent Barnaud ha
sottolineato che la diffusione sarà graduale, perché occorre
portare al mercato i device abilitati all’Nfc, e che fondamentale
è il supporto dei governi: a questo proposito quello francese ha
fatto la sua parte, secondo Barnaud, avendo stanziato 20 milioni di
euro per favorire l’impiego dell’Nfc.
La piattaforma Cityzi di Orange crea un’interfaccia tra il
provider di servizi Nfc e l’operatore mobile. Ogni servizio
sviluppato usa la tecnologia Nfc del device e opera tramite
l’applicazione Cityzi, ma non è controllato da Orange; la telco
ha contratti commerciali con i service provider, ma sono questi
ultimi a scegliere come utilizzare la piattaforma.