Infinera è una “piccola” azienda americana (circa 1100
dipendenti, 454 milioni di dollari di fatturato, una
capitalizzazione quasi doppia) che in pochi anni si è costruita
una reputazione di fornitore di sistemi per il trasporto ad alta
velocità su portanti ottiche, grazie a una tecnologia molto
evoluta sviluppata internamente e che costa il 27% del suo
fatturato annuo.
La società è quotata al Nasdaq, ha conti in rosso (perdita di
circa 28 milioni) ma un cash molto buono (circa 300 milioni di
dollari). Nel mondo sono 85 i service provider di servizi Tlc che
hanno adottato i suoi prodotti. Tre di questi si trovano in Italia:
Tiscali (è stato il primo operatore a rivolgersi a Incinera nel
2009), Infracom e Med Nautilus (operatore cavi sottomarini del
gruppo Telecom Italia).
“Invero – ci racconta Franco Busso, country manager per Italia
e Grecia – la base installata in Italia è assai maggiore perché
sono diversi gli operatori di Tlc internazionali che usano la
nostra tecnologia per il trasporto; tra questi Interroute e Colt.
Inoltre stiamo parlando con diversi operatori, presso i quali
abbiamo rilevato grande interesse per i nostri sistemi che
indubbiamente offrono quelle performance in termini di
flessibilità e semplificazione gestionali richiesti ma a pesare
sull’investimento non è solo e tanto l’equipment bensì il
costo della colocation e dell’energia, tutti elementi che
richiedono una ponderazione, soprattutto di questi tempi di estrema
attenzione agli investimenti. Inoltre noi, a differenza di parecchi
nostri concorrenti, non chiediamo ai nostri clienti la modifica o
la sostituzione di apparati esistenti, quando avviano progetti di
update rilevanti, ma installiamo in nostri chassis valorizzando le
reti digitali esistenti. Un aspetto non di poco, conto pensando che
stiamo parlando di una tecnologia per definizione
‘ostica’”.
I principali fornitori con cui Infinera se la deve vedere sono
Alcatel-Lucent, Huawei, Nokia Siemens e Ciena. “Ciò non ci ha
impedito di essere diventati in pochi anni il leader sul mercato
americano dei sistemi di trasporto ottico su lunga distanza e di
posizionarci tra i primi quattro a livello mondiale.
Nel corso dell'incontro con i vertici di questa azienda Geoff
Bennett, director of solutions & technology, ha illustrato
caratteristiche e vantaggi della nuova piattaforma Dtn-X, la prima
infrastruttura di trasporto ottico a pacchetto multi-terabit basato
sulla tecnologia da 500 Gb/sec Photonic Integrated Circuit
(Pic).
“E’ un sistema progettato per soddisfare le esigenze dei
service provider che, a causa della proliferazione dei servizi
online basati su video e applicazioni cloud, si trovano nella
necessità di moltiplicare la capacità trasmissiva delle proprie
reti. Fornisce capacità di switching Otn (Optical Transport
Network) unitamente alla gestione del traffico Dwdn, senza
penalizzazioni in termini di capacità di trasmissione. Si affianca
ai prodotti della famiglia Dtn, di cui condivide la semplicità
d’uso e l’affidabilità, rendendo disponibile una piattaforma
capace di gestire 5 Terabit di traffico, ampliabile sino a 100
Terabit nelle prossime release, ed una architettura completamente
non bloccante”.
I vantaggi sono quelli della scalabilità verso il futuro (Dtn-X è
per esempio in grado di gestire simultaneamente la richiesta di
streaming video di tutti i 23,6 milioni di utenti di Netflix, uno
dei servizi di video noleggio in streaming leader negli Stati
Uniti), semplicità operativa e rapidità di installazione;
efficienza e sostenibilità ambientale (un recente studio condotto
su un vasto panel di reti ottiche del Nord America ha concluso che
questa soluzione richiede il 69% in meno di moduli e il 67% in meno
di chassis rispetto alle soluzioni proposte dai concorrenti).