Sospendere l’attuazione di intese. E definire l’offerta di servizi in modo autonomo rispetto ai concorrenti. Queste le “misure cautelari urgenti” deliberate dall’Antitrust – nella riunione del 21 marzo – nell’ambito dell’istruttoria avviata lo scorso febbraio per accertare la sussistenza di un’intesa tra Tim, Vodafone, Fastweb e Wind Tre.
Secondo l’Autorità i quattro operatori tramite l’associazione di categoria l’Asstel, avrebbero coordinato la propria strategia commerciale relativamente alla cadenza dei rinnovi e alla fatturazione delle offerte fisso-mobili, a seguito dell’introduzione dei nuovi obblighi regolamentari e normativi introdotti dall’articolo 19 quinquiesdecies del D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017).
“L’Autorità – si legge nella nota emessa a seuito della riunione – ha ritenuto che la documentazione acquisita durante le ispezioni confermi prima facie l’ipotesi istruttoria secondo cui le parti avrebbero comunicato, quasi contestualmente, ai propri clienti che la fatturazione delle offerte e dei servizi sarebbe stata effettuata su base mensile anziché su quattro settimane, prevedendo, al contempo, una variazione in aumento del canone mensile per distribuire la spesa annuale complessiva su 12 mesi, invece che 13”. Al fine dunque di evitare “il prodursi, nelle more della conclusione del procedimento, di un danno grave e irreparabile per la concorrenza e, in ultima istanza, per i consumatori” l’Autorità ha adottato misure cautelari urgenti “intimando agli operatori di sospendere l’attuazione dell’intesa oggetto di indagine e di definire la propria offerta di servizi in modo autonomo rispetto ai propri concorrenti”.