La sede di Italiaonline a Torino resta attiva: verrà costituita una divisione dedicata ai servizi per le Pmi che assorbirà nell’arco di un anno e mezzo la metà dei 400 lavoratori dichiarati in esubero. È questo il succo del piano di rilancio che Italiaonline ha presentato al Mise al ministro Carlo Calenda e ai sindacati.
Nel dettaglio il nuovo piano prevede il dimezzamento degli esuberi inizialmente previsti dall’azienda ed il ricorso per 18 mesi alla cassa integrazione, una significativa riduzione dei trasferimenti a Milano nonché l’istituzione di una nuova Divisione per i servizi digitali alle Pmi nella quale si prevede, appunto, l’inserimento di circa 200 lavoratori che seguiranno uno speciale percorso di formazione. Prevede inoltre diverse misure di protezione e di incentivazione per il personale che non potrà essere reinserito. A valle della presentazione del piano si è avviato un costruttivo confronto tra le parti che proseguirà presso il Mise il prossimo mercoledì 18 aprile.
“Nessuno va fuori subito. Nessuna bad company: 200 su 400 sono salvi. 200 Cig e incentivi all’esodo. Sede Torino rimane e trasferimenti ridotti di 2/3. Treno pagato per pendolari. Questo è quello che abbiamo portato a casa in 3 settimane di negoziati. A voi giudizio e scelta”, ha twittato Calenda dopo l’incontro rispondendo a chi sul social network criticava la proposta che ieri l’azienda ha presentato ai sindacati a seguito di una prima mediazione del ministro. La trattativa vera e propria sulla proposta di Italiaonline non è ancora cominciata, partirà il prossimo 18 aprile con un nuovo incontro al Mise.
Per Fistel Cisl-Slc Cgil-Uilcom Uil, l’ipotesi presentata da Calenda nella mediazione tra ministero e società “ha prodotto risultati parziali e non esaustivi per i tanti lavoratori interessati”.